“Morte ai giornalisti pensionati!” Scoprite Fred Stand e…

"Morte ai giornalisti pensionati!" Scoprite chi è Fred Stand
Franco Abruzzo: per lui un augurio di morte da un anonimo su un sito del Sindacato dei giornalisti

ROMA – L’anonimo articolo che invoca la morte dei giornalisti pensionati e in particolare di Franco Abruzzo, scritto da un giornalista con lo pseudonimo di Fred Stand e pubblicato da un sito del sindacato, il “nuovo blog delle sindacaliste e dei sindacalisti delle Associazioni regionali di stampa della Fnsi” ha dato molto fastidio a chi, come i giornalisti oggi pensionati, ieri hanno vissuto, molti sulla propria pelle, gli anni del terrorismo. Le logiche e i toni di Fred Stand sono molto vicini a quelli delle organizzazioni terroristiche degli anni ’70 e il fatto che dei giornalisti se ne siano appropriati ha provocato una reazione a catena.

Franz Foti, consigliere della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti, è tra quelli che hanno reagito per primi, scrivendo a Franco Abruzzo questo messaggio:

“Non credo che si debba una risposta al miserabile Fred. Quanto ha pensato e scritto costui sembra appartenere non alla categoria invertebrata dei vigliacchi, difficilmente annoverabile  nella sfera minima degli esseri umani, ma alla specie spregevole di chi non può appartenere al mondo professionale dei giornalisti.

Auspico che il Consiglio territoriale di disciplina intervenga subito, per atto dovuto e per diritto di autotutela, assumendo misure sanzionatorie, preferibilmente di radiazione, nei confronti di chi offende vigliaccamente un  collega e rende disonore etico e professionale alla funzione del giornalismo. Provvedimento di immediata espulsione andrebbe preso nei confronti di questo fantomatico Fred anche dal Sindacato della FNSI qualora ne facesse parte a qualsiasi titolo. Non possiamo accogliere né nell’Albo professionale dei giornalisti, né nella struttura sindacale della nostra categoria, soggetti che si macchiano di reati morali di questa gravità.

Qualora provvedimenti di massima severità non venissero presi nei confronti di costui non credo che si possa proseguire a parlare di rilancio del giornalismo italiano, di difesa della dignità delle persone e di rispetto della funzione del giornalismo che è quella d’informare, sensibilizzare all’etica, accompagnare i processi di civiltà, democrazia e  sviluppo della responsabilità dei cittadini a qualsiasi pensiero politico o religioso appartengano.

Se si vuole colpire la dignità di un giornalista per avere espresso, in piena libertà, opinioni e azioni, condivisibili o meno, in difesa di una condizione sociale propria e di altre decine di migliaia di persone e tale libertà viene infangata in maniera violenta, vigliacca e volgare, colui che colpisce non potrà avere diritto di cittadinanza nel mondo dei giornalisti. La sua permanenza, altrimenti, parrebbe come triste e inesorabile espressione del declino del nostro giornalismo. Ancora più grave parrebbe l’azione del miserabile Fred qualora fosse dettata da altri interessi che stanno per presentarsi per voler allontanare la possibilità che il mitico Franco Abruzzo riaccenda i fari della sua grande conoscenza della giurisprudenza dell’informazione e dell’etica professionale per metterle in campo alle prossime tornate elettorali dell’Ordine”.

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