Morto Vittorio Ghidella, guidò e risanò la Fiat, combatté il terrorismo

TORINO – E’ morto, a Lugano, Vittorio Ghidella. Era ammalato da tempo di un male incurabile. Da quanto si è saputo in serata a Torino, è morto martedì scorsi.

Ghidella ha guidato la Fiat Auto negli anni ’80, con la carica di amministratore delegato. Al suo nome sono legati modelli come la Fiat Uno, la Croma, la Lancia Delta, la Lancia Thema, la Fiat Tipo e l’Autobianchi Y10.

Ghidella è stato decisivo nella storia della Fiat per essere stato il perno intorno al quale ruotò la lotta dell’azienda contro il terrorismo e contro l’eccesso di potere del sindacato in fabbrica.

Da quel conflitto derivò una inversione di tendenza nell’intera Italia nelle relazioni industriali e anche nei rapporti tra blocchi sociali.

Sotto la guida di Ghidella, la Fiat auto arrivò a livelli di profitto mai raggiunti in tutti questi anni.

Ghidella, che era nato a Vercelli nel 1931, aveva iniziato la sua attività alla Fiat, facendo i turni in fabbrica, per poi passare alla Riv Skf, azienda produttrice di cuscinetti a sfere, la cui parte italiana era di proprietà personale di Gianni Agnelli, fino a quando l’aveva ceduta al colosso svedese per evitare conflitti di interessi. Ghidella fece in Riv una rapida carriera, progettando lo stabilimento modello di Airasca che lo impose all’attenzione dei partner scandinavi, arrivando fino alla carica di amministratore delegato.

Fu poi destinato a guidare la Fiat Allis, società di macchine movimento terra del gruppo Fiat, ma non ne ebbe il tempo perché, nel 1979, l’Avvocato Gianni Agnelli lo volle a Torino alla Fiat Auto per rilanciare l’azienda in un momento di grave crisi.

Dopo nove anni, Ghidella lasciò la guida della Fiat Auto nel 1988 per contrasti con Cesare Romiti, allora amministratore delegato del gruppo, che lo sostituì direttamente nella carica prima di cederla a Paolo Cantarella.

Nel 2010 Ghidella indicò fra le cause del contrasto con i vertici Fiat la sua proposta di partnership con la Ford e, nel rivendicare il lavoro svolto, sottolineò come l’azienda fosse ritornata, in poco tempo, nella condizione di crisi nella quale l’aveva trovata.

Nel 1993 Ghidella perse la figlia ventenne Amalia, in un incidente stradale. Alla sua memoria è stata intitolata una fondazione a sostegno di attività culturali e sportive. .

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