Mps, mercoledì nerissimo. Tonfo in Borsa e banca indagata

ROMA – Da una parte i mercati, con un tonfo del 10% in Borsa. Dall’altra il fronte giudiziario, con la Procura di Siena che, secondo quanto riportato dall’Ansa, iscrive la banca nel registro degli indagati. E’ stato un mercoledì nerissimo per Mps. La procura di Siena impone (e si auto impone) il silenzio “per rispetto dei consumatori” e sottolinea: si indaga solo sul vecchio management. Invia una nota in cui dice che “Il contesto investigativo è sensibile e complesso esclusivamente rispetto al ruolo svolto nei fatti oggetto di indagine dal precedente management. Questo in relazione a quanto riferito da alcuni organi di stampa circa le indagini in corso sull’acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Banca Monte Paschi di Siena, e altre operazioni finanziarie. Nessuna informazione è stata, ne sarà diffusa, in considerazione del rispetto dovuto al segreto investigativo, al mercato ed ai risparmiatori”.

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Secondo l’Ansa non ci sono solo i nomi degli ex vertici del Monte dei Paschi sul registro degli indagati della procura di Siena ma anche la banca è stata iscritta per responsabilità amministrativa, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 231 del 2001. L’iscrizione fa comunque riferimento a quanto avvenuto durante la gestione del precedente management e non ha nulla a che vedere con i vertici attuali dell’istituto.

Il decreto legislativo 231 del 2001 ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa delle società in base alle quale queste possono essere ritenute responsabili in relazione ad alcuni reati commessi o tentati dagli amministratori o dai dipendenti. In particolare, come si legge nei decreti di perquisizione emessi nei mesi scorsi nei confronti di alcuni degli indagati, il Monte dei Paschi di Siena viene ritenuto ”responsabile dell’illecito amministrativo previsto dagli articoli 5 comma 1 lettera a), 6 e 25 ter comma 1 lettera S” del decreto”.

Intanto Panorama ha rivelato che tra le carte di Mps ci sarebbe un nuovo prodotto a rischio, l’operazione Chianti classico, una cartolarizzazione immobiliare che potrebbe creare un buco da 500 milioni. Mps però sostiene: “Rispetto all’operazione ‘Chianti classico’ non sono connessi rischi di perdite straordinarie. Nell’ambito della procedura relativa all’emissione dei nuovi strumenti finanziari, è stata solo sottoposta al Consiglio di Amministrazione un’ipotesi di ristrutturazione dell’operazione che, in ragione delle mutate condizioni di scenario – spiega ancora la banca – potrebbe consentire di ridurne i costi e recuperare in parte i diritti patrimoniali sugli immobili, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali di breve e lungo periodo”.

Sempre secondo l’Ansa, Giuseppe Mussari ai consiglieri nel Cda del 12 gennaio 2012, spiegando la risoluzione del contratto con il dg Antonio Vigni e l’arrivo di Fabrizio Viola, disse: ”Purtroppo si è dovuto, a tutela della banca e degli interessi di tutti gli azionisti, anticipare questo cambio, e cio’ rappresenta, per chi parla, un grande rammarico”.

Intanto nuovo tonfo in Borsa per il Montepaschi. Le azioni della banca senese hanno chiuso in caduta libera (-9,46%) a 0,24 euro. Ancora forti gli scambi, pari al 4,49% del capitale (circa 525 milioni di azioni).

E il Partito Democratico “ha dato mandato ai propri legali di promuovere tutte le azioni legali necessarie per tutelare la propria onorabilità nei confronti delle clamorose bugie riportate sul caso Mps da una serie di organi di informazione, con particolare riferimento alle testate Libero e Il Giornale vicine al centrodestra e a Silvio Berlusconi”. Lo annuncia il tesoriere del Pd, Antonio Misiani, in una nota. “Un conto è la ricerca della verità dei fatti – che noi stessi sollecitiamo da parte della magistratura e di tutti gli organismi preposti – un altro la solita, inaccettabile macchina del fango che si mette immancabilmente in moto alla vigilia delle elezioni”, sottolinea.

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