Mps, Bce approva piano di salvataggio: unica banca bocciata da Bce

Mps, Bce approva maxi-piano di salvataggio: aumento capitale da 5mld
Mps, Bce approva maxi-piano di salvataggio: aumento capitale da 5mld

MILANO – Il maxi-piano di salvataggio della banca Monte Paschi di Siena, Mps, firmato da Jpmorgan e Mediobanca ha ricevuto il via libera della Banca centrale europea, Bce, che ha approvato anche il Cda guidato da Fabrizio Viola.

Intaanto però la Bce, la Banca centrale europea, ha reso noto che proprio Mps è l’unica banca italiana a non avere superato lo stress test, l’esame cui periodicamente sottostanno le banche per verificare come reagirebbero in caso di crisi estrema.

Mps ha superato il test nello scenario base ma non in quello negativo.Mps sarebbe comunque promosso sulla base del piano approvato venerdi sera.

Per le altre maggiori banche italiane (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Ubi Banca) il risultato è stato positivo.

 

Le condizioni del Monte dei Paschi di Siena, si legge in una nota della Banca d’Italia

“sono da tempo all’attenzione dell’Ssm. Dal novembre del 2013 il gruppo è sottoposto a un piano di ristrutturazione approvato dalla Commissione europea, tuttora in corso, durante il quale sono stati conseguiti risultati notevoli, sul piano della razionalizzazione organizzativa e dell’abbattimento dei costi. Circa la metà della complessiva riduzione di capitale registrata dal Monte dei Paschi nel corso del test è attribuibile alla diminuzione del margine di interesse; la restante parte è dovuta all’incremento delle deduzioni patrimoniali e delle perdite su crediti e alle svalutazioni sui titoli di Stato detenuti nel portafoglio Afs. Per due terzi circa l’impatto a conto economico è dovuto alla riduzione del margine di interesse”.

Il via libera al piano di salvataggio Mps è arrivato la sera del 29 luglio e si tratta di un risultato non scontato, che ha visto una estenuante trattativa tra Siena, Roma, Bruxelles e Francoforte. L’operazione di salvataggio prevede un aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro e servirà per avviare la dismissione di 27,7 miliardi di sofferenze lorde di Mps, su un totale di 47 miliardi, con un prezzo medio del 33% del valore nominale dei prestiti.

L’operazione avverrà tramite una maxi-cartolarizzazione a cui parteciperà il fondo Atlante bis che dovrebbe raccogliere fino a 5 miliardi di euro entro l’8 agosto. Inoltre, il trasferimento degli Npl sarà affiancato da un prestito ponte che tamponerà le perdite della banca fino al varo dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro atteso entro fine anno.

“È andato tutto bene”, ha commentato il consigliere, Fiorella Bianchi, al termine del Cda. Da parte sua invece un altro componente del consiglio Antonino Turicchi ha spiegato che il piano Passera è stato bocciato visto che quello di Viola era da ritenersi più solido. “Abbiamo esaminato tutto ma c’era un altro piano, quello approvato poi dalla Bce, solido”.

Proprio alla luce del piano alternativo, la Consob ha acceso un faro sul flusso informativo e sull’andamento dei prezzi in Borsa del titolo dove nella seduta ha guadagnato il 6,2% riportando la capitalizzazione sopra la soglia dei 900 milioni di euro. Tra le altre sorprese della giornata anche i conti. La banca ha annunciato infatti di aver chiuso il semestre con un utile netto sopra le attese del mercato a 302 milioni.

Il risultato ha beneficiato soprattutto del “provento fiscale di 134 milioni di euro, relativo al trattamento fiscale di talune componenti reddituali connesse all’operazione Alexandria contabilizzato nel secondo trimestre”. Inoltre, nel corso dei sei mesi si è ridotta di 1,5 miliardi l’esposizione sui crediti deteriorati lordi. Nel secondo trimestre il calo è stato di 1,9 miliardi grazie alle dinamiche della gestione del credito che confermano il positivo trend dei precedenti trimestri. Corrado Passera, la cui proposta di rilancio della banca è stata rifiutata, ha commentato:

“Certamente Mps per raggiungere gli obbiettivi ambiziosi ai quali può aspirare e dare serenità ad azionisti e risparmiatori necessita di una forte discontinuità, non solo di natura finanziaria. Mi auguro che le operazioni oggi deliberate permettano comunque a Mps di raggiungere i suoi obiettivi, per la valenza sistemica che avranno sul nostro Paese”.

L’ex ministro non ha nascosto la delusione per la bocciatura della sua proposta di risanamento di Mps insieme ad Ubs e ha dichiarato:

“Ieri ho presentato, d’intesa con Ubs una proposta che potrebbe rilanciare Mps e collocarla in tempi brevi al vertice delle migliori graduatorie italiane, e non solo. Il progetto imprenditoriale complessivo è di grande portata: 4,5 miliardi di pulizia di bilancio, completo deconsolidamento delle sofferenze, oltre 6 miliardi di ripatrimonializzazione, un obiettivo di Roe del 10%”.

Abbiamo chiesto di poter presentare il progetto in dettaglio al Cda per poter interpretare fino in fondo le esigenze della banca in questo delicatissimo momento. Siamo stati convocati in Cda per le 14 di oggi dal Presidente Tononi il quale però intorno alle 11.30 ci ha comunicato che la convocazione era stata cancellata. Trovo sorprendente che si sia persa questa occasione di confronto che non avrebbe potuto che portare utilità a tutti. Spero non risponda al vero che la nostra esclusione dal confronto derivi addirittura da interpretazioni non precise delle nostre proposte”.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha espresso grande soddisfazione per l’operazione lanciata da Mps e a nome del governo ha commentato:

“Il Governo prende atto con grande soddisfazione dell’operazione lanciata oggi da Mps. Si tratta di una operazione di mercato che consentirà di rafforzare la posizione patrimoniale della banca e di liberarla completamente dai crediti in sofferenza. L’operazione permetterà inoltre alla banca di sviluppare un solido piano industriale grazie al quale aumenterà il sostegno all’economia reale attraverso l’erogazione di credito a famiglie e imprese”.

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