Mps: Blackrock compra da Fondazione, ora è il secondo socio col 5.7%

Mps: Blackrock compra da Fondazione, ora è il secondo socio col 5.7%
Mps: Blackrock compra da Fondazione, ora è il secondo socio col 5.7%

(ANSA) – ROMA – Prezzi bassi, quasi da saldo, bilanci sempre più trasparenti grazie alla vigilanza Bce, possibili fusioni o acquisizioni a fronte di una redditività ancora scarsa e una ripresa dell’economia che stenta.

Le banche italiane fanno gola agli stranieri, specie agli americani e il fondo Blackrock, dopo l’acquisizione di quote in Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi (oltre che in diverse altre nostre società quotate) compra dalla Fondazione Mps e diviene il secondo socio di Mps con il 5,7% davanti al partner industriale Axa (poco sotto il 4%) scommettendo quindi sul piano di rilancio della banca. Sul piatto il fondo Usa ha messo circa 160 milioni di euro, una piccola fiche rispetto ai 4000 miliardi di dollari del proprio patrimonio gestito in tutto il mondo.

La segnalazione alla Consob mostra che la crescita è avvenuta il 18 marzo, lo stesso giorno in cui la Fondazione ha ceduto il 12% tramite Morgan Stanley. Gli altri soggetti che hanno comprato il restante 7% in quell’occasione, hanno ancora fino a martedì per comunicare la loro quota ma solo nel caso questa abbia superato la soglia del 2% o, in caso di fondi come Blackrock che possono avvalersi dell’esenzione prevista dalle norme Ue, il 5%. Molti i nomi circolati in questi giorni come Jc Flowers che la Fondazione, rimasta ora con il 15,069%, non ha voluto nè potuto rivelare.

L’Ente peraltro, che con la cessione ha messo in sicurezza i suoi conti e la sua stessa esistenza, vorrebbe rimanere nel capitale della banca anche dopo l’aumento di capitale che scatterà dopo il 12 maggio, magari con un partner ancora non noto. Anche per questo si sono rincorse più volte le voci di acquisti da parte di fondazioni o soggetti vicini a Rocca Salimbeni in grado di costituire un patto di sindacato dove l’Ente potrebbe tenersi circa il 4-5%. La compagine dei soci sarà così profondamente diversa rispetto ad appena inizio anno. Axa sottoscriverà pro quota e forse la stessa Blackrock ma è incerto chi saranno gli altri azionisti.

La mossa del fondo americano è solo l’ultimo tassello quindi di un ingente flusso di investimenti che si sta riposizionando dai paesi emergenti sull’Europa, specie in paesi con prospettive di recupero come Spagna o Italia che mostrano prezzi da saldo delle loro società. Un movimento caldeggiato dall’ex ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni, che a fine 2013 si recò appositamente negli Usa, e segnalato di recente dal governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco secondo cui l’Aqr della Bce aumentando la trasparenza dei bilanci e rafforzando il patrimonio delle banche, attira risorse sia dall’Italia che dall’estero sul comparto.

Lo stesso presidente di Mps Alessandro Profumo aveva segnalato giorni fa come non conti “la nazionalità dei soci” ma delle aziende e che “le banche italiane e Mps hanno un buon prezzo” che attira gli investitori stranieri, rassicurati anche dalla profonda opera di pulizia dei bilanci in corso. Certo si vedrà se la prospettiva di Blackstone e degli atri fondi sia quella di investitori di medio termine, in grado di sostituire i soci tradizionali quali le Fondazioni e attendere l’arrivo della ripresa.

E quindi quali saranno gli effetti anche sulla governance delle banche, tema sempre delicato in un paese come l’Italia dove le imprese dipendono ancora in larga misura dai finanziamenti bancari. In ogni caso il peso degli investitori stranieri su Piazza Affari (e sui titoli di Stato) è cresciuto e questo aggiunge pressione agli appelli dell’Ue e di altre istituzioni internazionali al nostro paese ad andare avanti su riforme e risanamento dei conti.(

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