ROMA – Il Ministero dell’Economia dovrà depositare sollecitamente ”ogni e qualsiasi atto, nessuno escluso emesso dalle Autorità e/o Organi nazionali e comunitari” che si riferisca alla vicenda del via libera ai cosiddetti ‘Monti-Bond’ per 3,0 miliardi in favore di Monte dei Paschi di Siena. Lo ha deciso il Tar del Lazio.
Il provvedimento della III sezione del Tar presieduta da Franco Bianco fa seguito all’audizione del 2 febbraio scorso disposta dal Tar per sentire il Codacons (che ha presentato ricorso) e tutte le parti in causa. Con il decreto in questione, il Tar ha considerato inoltre che ”ai fini della pronuncia cautelare collegiale (gia’ fissata il 20 febbraio ndr), necessita acquisire documentati chiarimenti in ordine ai punti controversi messi in discussione dal ricorso.
Allo scopo ”puo’ utilmente provvedersi mediante l’audizione diretta, dinanzi al Collegio, dei rappresentanti delle parti gia’ comparse all’audizione presidenziale, ed in particolare il Direttore del Dipartimento competente del Ministero dell’ Economia e delle Finanze, il Presidente del Monte Paschi di Siena, il Direttore Generale ed il Responsabile del Servizio di Vigilanza della Banca d’Italia, o loro delegati, presenti i rispettivi difensori e/o tecnici di fiducia”. Si ricorda che, nel corso dell’audizione già effettuata, il difensore della Banca d’Italia, per quanto attiene agli atti di propria competenza, aveva rappresentato l’ostacolo al deposito di alcuni documenti sui fatti di causa, in quanto coperto da segreto di ufficio.
Tutte ragioni per le quali, il presidente della III sezione del Tar ha disposto: che il Ministero dell’Economia adempia agli incombenti istruttori indicati, e che il Codacons e tutte le parti interessate con il ricorso compaiano dinanzi al Collegio il 20 febbraio alle 17.00 ”per fornire chiarimenti sui punti controversi messi in discussione dal ricorso”. Il Codacons intanto ha comunicato di aver chiesto all’Unione Europea di revocare – si legge in una nota – il nulla osta al prestito perche’ la banca avrebbe taciuto agli organi di vigilanza elementi essenziali che impedivano di ottenerlo, proseguendo la sua azione a tutela di correntisti e risparmiatori Mps che, attraverso l’associazione, hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo penale.
”Siamo molto soddisfatti per la decisione del Tar – ha spiegato il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – perche’ finalmente si fara’ chiarezza fuori dalle segrete stanze di palazzo e i cittadini potranno direttamente valutare se sia giusto o meno dare 3,9 miliardi di euro, pari all’Imu sulla prima casa, per sanare buchi e deficit di privati banchieri”.