Multe, dal 1 gennaio più care del 6%. Asaps: “E’ troppo”, Aci: “Fermateli”

Dal 1 gennaio multe più care del 6%. Asaps: “E’ troppo”, Aci: “Fermateli”

ROMA – Dal primo gennaio 2013 le multe stradali saranno più care del 6%. Un’altra stangata per gli automobilisti che si vedranno verbalizzare un divieto di sosta a 41 euro invece che a 39. L’aumento è dovuto all’adeguamento “automatico” previsto per legge, in seguito alla pubblicazione dei dati Istat. “E’ troppo”, lo dicono persino all’Asaps, Associazione Amici della polizia stradale. “Un assurdo accanimento” gli fa eco l’Aci.

Pubblicato a dicembre, il Foi, l’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie e impiegati, è cresciuto del 5,7%. Per la matematica dunque, gli italiani possono permettersi di pagare multe più salate: per chi non indossa le cinture di sicurezza la sanzione aumenta da 76 a 80 euro. Chi è troppo sbadato e non si ferma a un semaforo rosso pagherà 163 euro invece dei precedenti 154. Chi telefona mentre guida sborserà 161 euro, prima erano 152. Nove euro in più, da 159 a 168, per chi supera il limite di velocità.

Carlo Rienzi, del Codacons, osserva: “I comportamenti scorretti vanno sanzionati, noi siamo a favore delle multe, ma non si può dare addosso ai cittadini in modo così ossessivo”. I numeri, in effetti, non possono passare inosservati: +1.512% in 10 anni. Una multa ogni 10 secondi a Milano, ogni 12 secondi a Roma. Ma solo 2 italiani su 10 pagano senza fare storie, tutti gli altri ricorrono dinanzi al Prefetto.

Tra le modifiche al vaglio del Parlamento ci sarebbe uno sconto el 20% per chi paga entro 5 giorni, ma l’evasione, osservano Condacons e Contribuenti.it, è sempre più figlia di un disagio economico. Le famiglie non ce la fanno più, insomma, e allora bisogna “Bloccare tutto per tre anni. Scongiurare l’aumento dell’Iva. Congelare le tariffe: acqua, rifiuti, autostrade, canone Rai, luce e gas”. E’ l’idea di Rienzi che parla di un “decreto antipovertà” per ridare fiato agli italiani.

La misura è colma e il salasso delle multe gioca un brutto effetto anche sul mercato auto, sempre più centrifugo. In questo senso interviene anche Angelo Sticchi Damiani presidente Aci che avverte: “Nell’ultimo anno c’è stato un calo vertiginoso dell’uso. Insistere con questi aumenti è un assurdo accanimento: fermateli”.

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