I mutuatari in difficoltà con le rate dei mutui potrebbero voler mettere in pausa il pagamento del finanziamento: si può?
I mutui possono essere messi in pausa. Problemi economici, aumenti impresti dei tassi di interesse ed eventi straordinari come decessi e disagi fisici…. Ecco alcune delle cause formalmente valide per la richiesta di una sospensione temporanea dell’obbligo di pagamento delle rate del mutuo. Molte banche offrono la sospensione delle rate senza particolari problemi. Ne conseguono tuttavia degli effetti negativi a lungo termine.
Di solito, infatti, le pause comportano maggiori interessi complessivi. E a causa dell’accumulo di interessi, il costo finale del finanziamento potrebbe aumentare di parecchio. Inoltre, la sospensione, comporta la naturale estensione del periodo di rimborso, il che significa che il debito sarà attivo per un periodo più lungo.
Il fondo per mettere in pausa i mutui: come funziona
Queste penalizzazioni possono essere superate attraverso fondi di solidarietà, attraverso cui si può evitare un aumento degli interessi. Succede per esempio con il Fondo Gasparrini, che copre una parte degli interessi maturati durante il periodo di sospensione. A introdurre il fondo è stato il Decreto-Legge 17 marzo 2020, noto come “Decreto Cura Italia”. Da qui la possibilità di sospendere il pagamento delle rate dei mutui per un massimo di 18 mesi per chi si trovava in difficoltà economica. L’iniziativa era originariamente rivolta ai mutuatari in affanno durante l’emergenza sanitaria del Covid.
Mettiamo che un mutuatario abbia perso il lavoro, o abbia stia lavorando meno in seguito a una riduzione dell’orario standard, e che sia di conseguenza stato colpito da problemi evidenti di reddito disponibile. Oppure prendiamo in esame la possibilità che debba affrontare spese mediche importanti, riparazioni urgenti in casa o altre emergenze. O ancora: consideriamo un aumento dei tassi di interesse che renda difficile per il mutuatario continuare con puntuali pagamenti mensili.
Di fronte a queste situazioni, chi ha contratto un mutuo potrebbe sfruttare la sospensione del pagamento del finanziamento, un’opportunità che permette ai mutuatari di interrompere temporaneamente i pagamenti senza incorrere in penalizzazioni. Di base, però, non tutti coloro che hanno a che fare con mutui possono godere di questa pausa: spesso è necessario non solo dimostrare il proprio oggettivo stato di necessità economica ma anche seguire una procedura specifica.
Per poter ottenere questa pausa sui mutui bisogna presentare opportuna domanda all’istituto di credito fornendo prove oggettive sul rispetto dei requisiti. Ovvero sulle difficoltà economiche, dimostrando per esempio di essere in una situazione di difficoltà economica, come la perdita del lavoro o una riduzione significativa del reddito. In molti casi, la sospensione è dovuta solo per il mutuo per la prima casa. Se il finanziamento riguarda un mutuo per l’acquisto della prima casa, infatti, il mutuatario può avere accesso a fondi di solidarietà specifici.
Esiste per esempio il fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa. Un fondo rivolto ai titolari di mutui contratti per l’acquisto della prima abitazione e che prevede la possibilità di beneficiare della pausa nel pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà che incidono negativamente sul reddito del nucleo familiare.
Il fondo è gestito dalla CONSAP, che si occupa della valutazione del rispetto dei requisiti per l’accesso all’aiuto. Sempre però in base alle domande pervenute dagli istituti di credito. L’accesso al beneficio, su mutuo in ammortamento da almeno un anno, dovrebbe essere garantito a chi ha perso il lavoro per almeno trenta giorni consecutivi ed è in attesa di ottenere trattamenti di sostegno del reddito.
L’aiuto arriva anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno trenta giorni lavorativi consecutivi, se il taglio equivale almeno al 20% dell’orario totale. In questi casi si può ottenere una pausa di circa sei mesi.
La sospensione si allunga fino a un massimo di diciotto mesi in caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato. Oppure parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia. Il fondo tiene anche in considerazione i casi di morte o riconoscimento di grave handicap ovvero di invalidità civile non inferiore all’80%.
La domanda deve essere presentata alla banca presso la quale è in corso il pagamento delle rate del mutuo. Prima, grazie al Cura Italia, la sospensione era concessa senza limiti di reddito. Ora quelle regole sono cambiate. Secondo quanto stabilito dalla normativa, i richiedenti possono fare domanda se il loro ISEE non supera i 30.000 euro su mutui di importo fino a 250.000 euro.