Economia in ripresa: i mutui ritornano. Primo segnale positivo per l’edilizia?

Pubblicato il 26 Novembre 2010 - 03:57 OLTRE 6 MESI FA

Il malato è grave, ma qualche segnale di miglioramento prova a darlo. L’industria delle costruzioni per la prima volta nel nostro Paese scenderà in piazza per protestare contro la mancanza di sostegno da parte del Governo presentandosi il primo dicembre a Roma con una manifestazione che vede affiancate le imprese private, il mondo cooperativo e i sindacati. In questo scenario, il primo elemento positivo il comparto intero lo riceve dai dati – fonte Banca di Italia e rielaborazione dell’ufficio studi di Tecnocasa – relativi alla crescita dei mutui per il secondo trimestre di questo anno rispetto allo stesso periodo del 2009 stipulati per l’acquisto di abitazioni. Nel 2010 il volume di erogazione di mutui è stato di 16,181 miliardi con un incremento di oltre 3 miliardi rispetto all’anno precedente ponendo uno stop a un rallentamento che sembrava inarrestabile e che proseguiva dal 2008. Anzi se si osserva l’intero primo semestre 2010 il risultato è ancora migliore con una differenza positiva con lo stesso periodo del 2009 di oltre 5,2 miliardi: un risultato che porta il livello mutui ai primi sei mesi del 2008 prima che la crisi deflagrasse. Insomma per l’ufficio studi di Tecnocasa siamo di fronte a un cambiamento di tendenza del mercato.

Un risultato certamente positivo che però nasconde ancora tante ombre. La domanda di mutui non è ancora tornata ai livelli del 2008. Nel mese di giugno anzi è stato registrato un calo del 3-5% rispetto al 2009. Un segnale molto chiaro della stretta creditizia: il mutuo non è più accessibile a tutti e le banche si sono fatte molto selettive nel prestare il denaro. A crescere in questo scorcio di anno quindi è stato l’importo medio dei singoli mutui. Si è passati da circa 117mila euro del 2009 ai 124-125mila euro per il primo semestre dell’anno e con previsioni di stabilità per il resto dell’anno. I valori, se si guarda a livello regionale, sono molto eterogenei: la Valle d’Aosta ha il mutuo medio più alto (141mila euro), la Calabria il più basso (72mila euro), Lazio e Toscana si collocano rispettivamente al secondo e terzo posto con 138mila e 139mila euro. Quasi tutte le regioni dell’area Meridionale si posizionano in fondo alla classifica, ad eccezione della Campania con 126mila euro. Rimane sotto traccia in questo calcolo la quota di nero che spesso accompagna le transazioni relative all’acquisto di una casa dove in realtà alla parte coperta dal mutuo si affianca una parte “fuori busta”.