ROMA – L’Euribor sarà affidato a un’autorità europea, è il piano della Commissione Ue per scongiurare le manipolazioni. Parafrasando Clemenceau, il tasso sui mutui è una cosa troppo seria per affidarla alle banche. Le quali, visti gli scandali accertati, enormi, in America e in Gran Bretagna, hanno dato prova di poca trasparenza e anzi sono finite spesso sul banco dei tribunali. Il Libor (London inter bank offered rate, equivalente britannico dell’Euribor) è già passato nelle mani delle autorità, sottratto alla federazione delle banche di Sua Maestà.
Truccavano i dati, manipolavano i tassi, praticamente baravano nella formazione del giusto interesse sui soldi prestati. Implicata maggiore, la più grande banca del mondo, Barclays. Stesso andazzo negli Usa, dove la procura di New York ha iniziato per la prima volta a mettere davvero le banche con le spalle al muro circa le proprie responsabilità sugli impossibili mutui, cioè rischiosissimi, accordati agli investitori distratti, per esempio da Bear Stearns (controllata da JP Moprgan): se ne sono accorti dopo, con perdite complessive per 22 miliardi di dollari, della gigantesca manipolazione orchestrata ai loro danni e alla base della bolla speculativa che ha dato avvio alla congiuntura mondiale.
Che interesse avevano le banche inglesi a “taroccare” il Libor? Lo abbassavano quando volevano mostrarsi più forti, gonfiare il petto con i rivali. Dire che il tasso al quale si pensa di finanziarsi è basso significa dare l’idea che la propria banca è solida, lontana da difficoltà finanziarie. Lo alzavano quando volevano incassare profitti (e quindi i bonus dei manager della banche).