Negozi aperti ma le commesse scioperano. Shopping a rischio domani e il primo maggio

ROMA – Da Milano a Roma, da Firenze a Venezia shopping a rischio in molte citta' per domani 25 aprile e il primo maggio: incrociano le braccia le commesse e tutti gli addetti del commercio per una protesta nazionale dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, da sempre contrari ai turni no-stop degli addetti del settore.

Milano, Roma, Torino, Modena, Reggio Emilia, Bologna e tutte province di Abruzzo, Veneto e Toscana, sono le principali zone dove verra' messa in atto la protesta. In molte citta' i sindacati hanno organizzati anche presidi, manifestazioni per affermare ''il diritto dei lavoratori di onorare le festivita' e di non essere piu' considerati impegnati in un servizio essenziale'' afferma la Filcams. Inoltre, le aperture in queste giornate di festa ''non danno neppure – sostengono i sindacati – una spinta ai consumi, vista l'assenza di una concreta politica per la crescita''.

Alcune regioni e associazioni si sono schierate a fianco dei lavoratori, a dispetto delle recenti liberalizzazioni che sanciscono invece saracinesche sollevate per tutti, citta' d'arte in testa. Le aperture dei negozi per le festivita' del grande ponte hanno addirittura motivato un appello al presidente della Repubblica, a cui si rivolge il capogruppo Pdl in Consiglio del Veneto Dario Bond perche' bacchetti ''la grande distribuzione che calpesta la Carta Costituzionale tenendo aperti gli ipermercati il 25 aprile e il 1 maggio''. Ma contro chi vuole mettere paletti allo shopping insorge il popolo di twitter che invoca ''liberta' di shopping nel giorno della Liberazione''.

La rivendicazione di un gruppo di consumatori martedì ha monopolizzato la discussione su Twitter invocando il liberocommercio. ''I sindacati invitano a boicottare i negozi e i supermercati aperti domani. E io andro' a fare la spesa'', scrive uno dei promotori. ''Quando il consumo diventa ribellione, vado anch'io'', risponde subito un altro. Sarebbe un controsenso nella ''festa della liberta' impedire di lavorare'', si legge in un terzo twitt.

Il tema scala in fretta la classifica dei piu' caldi conquistando seguaci ma sollevando anche critiche: ''Facciamo che per fare il liberocommercio domani gli impiegati che sono in ferie lavorano nei centri commerciali?'', scrive qualcuno. Ma la crisi fa capolino nell'uno e nell'altro schieramento: ''Quelli che… vogliono tenere aperti i negozi il 25 aprile ma non ci lasciano abbastanza soldi per fare la spesa'', scrive un ragazzo. ''Domani prendo gli ultimi spiccioli che mi restano e vado a sostenere il made in Italy'', ribatte un altro.

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