“Negozi aperti la domenica, stop entro l’anno”: l’annuncio di Di Maio

"Stop negozi aperti la domenica entro l'anno": l'annuncio di Di Maio
“Stop negozi aperti la domenica entro l’anno”: l’annuncio di Di Maio (Foto Ansa)

BARI – Entro l’anno stop ai negozi aperti la domenica e nei giorni festivi: lo ha annunciato il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, da Bari, dove si trova in visita alla Fiera del Levante.

“In materia di commercio sicuramente entro l’anno approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi ai centri commerciali, con delle turnazioni e l’orario che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti. Quella liberalizzazione sta infatti distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”, ha detto Di Maio.

Già nei giorni scorsi il leader M5s e il collega Matteo Salvini avevano spiegato che avrebbero realizzato la promessa fatta in campagna elettorale di metter mano alle liberalizzazioni del governo Monti sui negozi aperti nei giorni festivi.

La commissione attività produttive di Montecitorio ha incardinato un pacchetto di provvedimenti, tra cui quelli a firma della presidente della commissione e deputata leghista Barbara Saltamartini e dell’attuale sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa (M5S), che fissano una serie di paletti alla possibilità di tenere aperte le saracinesche per gli esercizi commerciali.

In programma, spiega la deputata Giorgia Andreuzza, capogruppo della Lega sempre in commissione Attività Produttive della Camera, un “fitto ciclo di audizioni” con l’obiettivo di mettere a punto nel corso dell’esame misure che “non penalizzino il commercio, in particolare quello di prossimità e le botteghe storiche e, dall’altra, restituiscano alle famiglie una dimensione socio-economica più a misura d’uomo”.

Non solo. Lo stop alle liberalizzazioni introdotte nel 2011 con il Salva-Italia ci sarà ma prevederà anche deroghe “per città d’arte e turistiche”, assicura sempre la Lega. Nelle prossime settimane sarà comunque necessario un lavoro di limatura per raggiungere un accordo all’interno della maggioranza dato che la proposta della Lega appare più restrittiva di quella degli alleati pentastellati.

Nella versione a firma Saltamartini sono le regioni, sentiti gli enti locali, a mettere a punto il calendario ma le uniche deroghe concesse sono quattro domeniche di dicembre e altri 4 giorni (fra domeniche e festivi) nel corso di un anno. Nella versione M5S spetta sempre alle regioni stabilire le nuove regole prevedendo dei turni fra i negozi che però non potranno essere aperti per più di una domenica al mese.

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