ROMA – In un'Italia che nel 2012 sara' tutta con il segno ''meno'', la crisi potrebbe aumentare i divari territoriali tra Nord-Centro e Sud. E' quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane realizzati da Unioncamere e Prometeia secondo cui a causa dell'ulteriore deterioramento del clima di fiducia di imprese e consumatori, il prossimo anno potrebbero collocarsi in terreno negativo tutte le componenti della domanda interna.
In particolare, Milano, in cima alla graduatoria provinciale del valore aggiunto pro capite, dovrebbe essere ancora piu' lontana da Caserta, che occupa l'ultima posizione. Ma sara' l'intero Mezzogiorno a fare un ulteriore passo indietro, potendo contare nel 2012 su una ricchezza prodotta per abitante pari a solo i due terzi della media nazionale.
Prioritario sara', dunque – secondo lo studio – dare nuovo impulso alle politiche di coesione e di sviluppo delle regioni del Sud, cosi' come agli interventi a sostegno dell'occupazione e della capacita' di investimento delle imprese italiane, penalizzate dai possibili rischi di ulteriore selettivita' dell'offerta creditizia.
Quanto alla spesa per consumi delle famiglie e' prevista in diminuzione dello 0,2% a causa delle prospettive incerte sui redditi personali e sullo scenario occupazionale, mentre gli investimenti fissi lordi potrebbero calare dello 0,6%, a seguito sia del protrarsi della crisi immobiliare, che incide sulla componente delle costruzioni, sia della crescente selettivita' del credito.
Nel contempo, i possibili effetti positivi della manovra sui programmi di investimento delle imprese rischiano di essere frenati dal mancato recupero della capacita' produttiva rispetto al livello potenziale.