C’è chi può richiedere un’esenzione dalla TARI e non lo fa, non sapendo di averne diritto. Come cambia la situazione in base al Comune.
La TARI, o tassa sui Rifiuti, si paga in base alla mera disponibilità del bene immobile, anche se non viene effettivamente prodotto alcun rifiuto. E già questo dato rende la tassa parecchio invisa ai contribuenti, specie a chi possiede degli immobili parzialmente o totalmente inutilizzati. Trattandosi di una tassa e non di un’imposta, la TARI è commisurata al servizio reso. E visto che il servizio di raccolta rifiuti, in molte zone del Paese, è carente o inefficiente, è naturale che tanti contribuenti si sentano frodati o, quantomeno, ingiustamente tassati.
C’è poi un’altra questione relativa alla TARI che fa arrabbiare i contribuenti: l’esenzione. Esenzioni e riduzioni della tassa sui rifiuti variano infatti da Comune a Comune, ma senza troppa logica o coerenza. E tutto ciò, come spesso accade in Italia, crea evidente disparità o confusione.
In teoria l’esenzione dalla TARI può essere concessa in diversi casi, ma non c’è una normativa unitaria: gli sconti dipendono dalle regole locali stabilite dai singoli Comuni. In alcune città, per esempio, gli immobili inutilizzabili, privi di mobilio e utenze domestiche, vengono esonerati dal pagamento.
L’esenzione è spesso prevista anche per le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili e le aree comuni condominiali non detenute od occupate in via esclusiva. Poi ci sono gli sconti parziali o totali per le famiglie più povere e per gli anziani. Raramente, anche in caso di disservizi nella raccolta dei rifiuti possono essere previste agevolazioni.
Gli over 65 sono i contribuenti più esonerati in Italia. In diversi Comuni, infatti, è previsto l’esonero dal pagamento della tassa sui rifiuti per i cittadini che abbiano superato una certa età, generalmente i sessantacinque anni.
L’età non basta. Bisogna il più delle volte rispettare anche altri requisiti. In molti casi, è necessario avere un ISEE particolarmente basso (in media compreso tra 6.000 e 9.000 euro). Oltre al requisito economico, per ottenere l’esenzione, alcuni regolamenti locali richiedono che anche i familiari conviventi abbiano un’età avanzata o siano affetti da disabilità. In questi casa, la misura diventa uno sconto mirato solo per i nuclei familiari più vulnerabili.
La domanda per ottenere l’esenzione deve essere presentata presso l’Ufficio tributi del proprio Comune di residenza, dove verranno verificati i requisiti richiesti. L’esenzione è possibile a Roma: la Capitale offre esenzioni o riduzioni per gli over 65 con un ISEE basso. Anche Milano prevede agevolazioni simili per gli anziani con ISEE sotto i 9.000 euro. A Napoli gli over 65 non pagano la TARI con un ISEE non superiore a 6.967 euro. In alcuni casi, l’esenzione è concessa anche per ISEE più alti, ma a condizione che i familiari conviventi del richiedente devono abbiano un’età avanzata o siano affetti da disabilità.
Anche Torino e Firenze offrono importanti riduzioni alla TARI per gli anziani con redditi bassi (nella città toscana, per i redditi sotto i 7.000 euro circa, la riduzione diventa esenzione totale).