Nomine, tutto fermo fino al 27 giugno, a Meloni & C la quadra per CDP, Ferrovie, Fincantieri, Rai e altre 48 società

Nomine, tutto fermo fino al 27 giugno, Meloni e soci devono trovare la quadra per una serie di aziende di primo livello. Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie, Fincantieri, Rai. La conferma del tandem Giovanni Gorno Tempini presidente e Dario Scannapieco ad di Cdp, prevista nella assemblea del 20 giugno è stata rinviata di una settimana, per cconsentire di arrivare a una definizione del vertice di Ferrovie.

La stagione 2024 delle nomine è entrata nella fase decisiva dopo le elezioni europee che hanno ridefinito i rapporti di forza fra Giorgia Meloni e i suoi partner di maggioranza, Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Sono da rinnovare i consigli di amministrazione in un centinaio di aziende, più o meno a settecento poltrone. 

In prima fila ci sono le nomine dei vertici dei tre colossi: Cassa depositi e prestiti, Ferrovie dello Stato, la Rai, cui si è aggiunta Fincantieri dopo la morte del presidente Graziano.

Ma, avverte Alessandro Barbera della Stampa, sul sito del ministero dell’Economia la lista degli organi in scadenza fa riferimento a 52 società. Oltre alle tre di cui sopra, ci sono Anas, Sogei, Saipem, Fintecna, Cinecittà, Eur Spa, Invimit Sgr, Telespazio, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026.

Per le Ferrovie, Meloni è obbligata a tenere conto del vicepremier leghista, Matteo Salvini, che è anche ministro delle Infrastrutture. L’uscita dell’attuale amministratore delegato Luigi Ferraris è pressoché certa. Il fondo americano Kkr, azionista di maggioranza della netco che controlla la rete di Tim, lo ha designato amministratore delegato.

Sarà con molta probabilità sostituito da Stefano Donnarumma, molto vicino a Meloni e nei confronti del quale quest’ultima ha un debito di riconoscenza: l’anno scorso, quando ormai la scelta sembrava fatta, fu battuto sul filo di lana al vertice di Enel da Flavio Cattaneo.

E infine c’è la partita dei vertici Rai, ricorda Barbera, sempre in cima ai pensieri della politica. Lo schema che ormai da mesi circola nei palazzi è di una staffetta fra l’attuale amministratore delegato Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi. Il primo, di antiche ascendenze centriste (è buon amico di Pierferdinando Casini) si è avvicinato alla Lega, il secondo è da sempre vicino al partito della premier. Il primo dovrebbe cedere la poltrona più importante al secondo, e viceversa, anche se c’è ancora chi non esclude l’uscita di scena di Sergio, sostituto da un altro manager interno. Per la presidenza in cima alle scommesse c’è invece la consigliera di amministrazione Simona Agnes, ben vista da Forza Italia, meno da Salvini, che promette fino all’ultimo di dire la sua.

Nei mesi scorsi il Governo o i suoi organi preposti hanno proceduto alle nomine in tre importanti enti pubblici: Istat Inps e Inail.

Istat è molto importante non per la sua dimensione economica ma per la sensibilità dei dati che elabora e soprattutto diffonde. Per anni Istat ha dato l’impressione di essere una efficiente macchina di propaganda della Sinistra, fin dai tempi della guerra a Berlusconi. 

Chi ha un po’ di dimestichezza con i numeri sa che i numeri sono neutri ma il modo in cui sono esposti può fare la differenza.

Alla fine di un lungo percorso durato mesi, presidente di Istat è stato nominato Francesco Maria Chelli, professore di statistica economica presso l’Università Politecnica delle Marche, che guidava già provvisoriamente l’Istituto.

Invece l’Inps è una colonna della vita economica dello Stato e dei cittadini: gestisce ogni anno quasi 385 miliardi di euro di spesa pubblica, ricordano Andrea Ducci ed Enrico Marro sul Corriere della Sera 

Il presidente Gabriele Fava è stato designato il 31 dicembre ma la nomina è stata formalizzata solo il 18 aprile, dopo un lungo braccio di ferro sui nomi dei 4 consiglieri fra i partiti di maggioranza e opposizione per accaparrarsi il posto loro riservato in ciascun consiglio.

Alla fine è risultato che il presidente Gabriele Fava sarà affiancato da Antonio Di Matteo (più volte assessore comunale, componente del CNEL e del CDA di ENPALS, fino a marzo 2024 Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori), Micaela Gelera (esperta di welfare e già Commissario straordinario dell’INPS) Marialuisa Gnecchi (ex deputata e Vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano e della Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige, già Vicepresidente dell’INPS), Fabio Vitale, più volte Direttore regionale e Direttore centrale in Istituto, Direttore generale del Mise e attualmente dell’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura).

Il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 29 aprile 2024  ha nominato Valeria Vittimberga  Direttore Generale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Il prof. Fabrizio D’Ascenzo è nominato Presidente dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), per la durata di un quadriennio a decorrere dalla data di insediamento del consiglio di amministrazione.

Marcello Fiori è il nuovo direttore generale dell’Inail. Nominato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, su proposta del Consiglio di amministrazione dell’Istituto, con il decreto numero 88 del 30 maggio 2024, il primo giugno si è insediato al vertice della tecnostruttura dell’ente, che guiderà per il prossimo quadriennio.

Dal 2021 è stato capo del Dipartimento della Funzione pubblica. Classe 1960, Fiori proviene dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dove ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali apicali e a partire dal 2021 è stato capo del Dipartimento della Funzione pubblica. In precedenza ha ricoperto incarichi di coordinamento di numerose emergenze presso il Dipartimento della Protezione civile, è stato capo di Gabinetto presso il Comune di Roma, segretario generale del Ministero delle Comunicazioni, commissario straordinario del Formez e direttore della cabina di regia delle istituzioni e delle aziende coinvolte negli eventi del Giubileo del 2000.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Published by
Marco Benedetto