ROMA – Da Treviso a Vicenza è partito l’allarme: in tutto il nord est sono a rischio le tredicesime dei lavoratori. Le imprese non riescono a far fronte agli oneri di fine anno: tredicesime, appunto, ma anche imposte, acconti, gratifiche ai dipendenti. Il problema è la stretta creditizia, addirittura un parziale credit-crunch, per cui le banche alle prese con le difficili ricapitalizzazioni, non prestano soldi o se lo fanno chiedono tassi crescenti e per qualche azienda insostenibili.
Sostiene il presidente degli industriali del Veneto Alessandro Vardanega: “Le aziende che sentiamo quotidianamente stanno incontrando difficoltà insormontabili nel reperire le risorse necessarie.” E non basta che l’ad di Unicredit Ghizzoni abbia promesso che il recente aumento di capitale della sua banca (7,5 miliardi) lo investirà tutto sul territorio. Dario Di Vico sul Corriere della Sera snocciola dati preoccupanti. Lo spread sui fidi a breve termine è salito per le aziende vicentine dall’1,46 di settembre all’1,80 di novembre. Lo spread dei finanziamenti a medio termine è raddoppiato da 2,14 a 4,20. Sono dati che effettuati su un campione di 100 imprese. Le banche stanno comunicando nuovi incrementi con decorrenza 15 dicembre.