Rispunta l’incubo di una nuova patrimoniale sulla proprietà immobiliare: stavolta la spesa non sembra aggirabile.
L’ultima tassa patrimoniale sulla casa in Italia è stata introdotta con la legge di Bilancio del 2021. L’imposta (dallo 0,5% e il 2% a seconda del valore del proprio patrimonio) ha colpito i redditi sopra i 500.000 euro rivelando un carattere progressivo basato sul valore della ricchezza posseduta. C’entrava la casa perché nei 500.000 euro rientravano appunto anche gli immobili posseduti da persone fisiche e giuridiche (inclusa la prima casa, su cui, per legge, non si paga la patrimoniale già esistente, cioè l’IMU).
Sempre nel 2021 si era pensato anche di poter di reintrodurre l’IMU sulla prima casa. Inevitabilmente si è acceso un aspro dibattito politico. Intervenne anche l’allora commissario europeo Paolo Gentiloni, affermando che l’imposta aggiuntiva avrebbe potuto incentivare la crescita economica riducendo la tassazione sul lavoro.
A oggi, l’IMU prevede ancora esenzioni per l’abitazione principale, a eccezione di alcune categorie catastali come gli immobili di lusso (le categorie A1, A8 e A9). Hanno poi beneficiato dell’esenzione pure le pertinenze delle prime case, gli alloggi sociali, le cooperative edilizie a proprietà indivisa e le abitazioni per studenti universitari. Inoltre il MEF ha stabilito le regole per il rimborso dell’IMU per gli immobili locati con sfratti sospesi.
Lo spettro della patrimoniale sulla proprietà immobiliare non è però svanito: se n’è tornato a parlare in questi giorni, dopo le alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna. Già da tempo si discute infatti dell’esigenza di introdurre anche per le abitazioni private l’obbligo di sottoscrizione di un’assicurazione per le calamità naturali, così come avviene per le aziende medie e grandi.
Musemeci parla di una nuova patrimoniale sulla proprietà immobiliare: cosa sta succedendo
Il ministro per la protezione civile Nello Musumeci è tornato sull’argomento nel corso di un intervento alla conferenza dell’ANIA (l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che rappresenta quasi tutte le imprese di assicurazione operanti in Italia), affermando che, gradualmente, anche in Italia bisognerà attuare un obbligo di sottoscrizione di una polizza contro rischi naturali per le abitazioni.
Il DDL per la ricostruzione all’esame del Parlamento stabilisce infatti che il ripristino dell’abitazione debba avvenire massimo in cinque anni dopo una calamità, e per far sì che ciò sia possibile si è presa in considerazione la necessità di sottoscrivere una polizza contro i rischi naturali. “Gradualmente arriveremo all’obbligo”, ha dichiarato il ministro.
Musumeci ha spiegato poi si prevedere che nelle prossime settimane potrebbe riaccendersi una polemica, con delle parti politiche pronte a evocare il rischio di una nuova patrimoniale sulla proprietà immobiliare. Ciononostante, secondo il ministro, non ci sono alternative valide. Colpa del cambiamento climatico in atto. Per Musumeci è finito il tempo in cui lo Stato poteva intervenire ed erogare risorse per tutti e per sempre. Bisogna quindi ragionare in termini di prevenzione a carico di ciascun cittadino.