Con un bando aperto fino a esaurimento fondi, è ora possibile richiedere un bonus da migliaia di euro, con agevolazioni e altri benefici.
I bonus più ricchi corrisposti dallo Stato e delle amministrazioni regionali sono il più delle volte interpretabili come forme di politiche attive introdotte per rispondere a situazioni critiche o per incentivare determinati settori della vita sociale ed economica del Paese.
L’aiuto che si esprime in denaro è di norma inteso come assistenziale nel momento in cui supporta individui o famiglie in stato di bisogno. La misura agisce quindi rispetto a situazioni di povertà, disoccupazione, disagio sociale o penalizzazione fisica. La misura assistenziale si distingue quindi per scopo e caratteristiche dall’incentivo, che invece punta a stimolare comportamenti o azioni specifiche, rivolgendosi tanto al contribuente quanto ad aziende o professionisti.
Lo Stato e le Regioni possono per esempio introdurre bonus da migliaia di euro per favorire l’assunzione di personale, l’acquisto di beni ecologici (macchine, elettrodomestici, case con classe energetica aggiornata), oppure investimenti in innovazione. Quasi sempre, il bonus assistenziale non richiede alcun tipo di controprestazione da parte del beneficiario, ma solo il rispetto di determinati requisiti.
L’incentivo, al contrario, mira invece a stimolare un’azione specifica da parte del beneficiario, in linea con obiettivi definiti dalla politica (economica, fiscale o ambientale che sia). La Regione Veneto ha per esempio recentemente pubblicato un interessante bando per presentare un nuovo bonus da migliaia di euro sotto forma di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero per le aziende regionali.
L’obiettivo dichiarato dell’incentivo è quello di migliorare i livelli di competitività delle imprese con l’introduzione di innovazioni tecnologiche di prodotto e processo.
La Regione punta a premiare le PMI, le aziende fino a tremila dipendenti (le cosiddette MidCap) e i professionisti capaci di attuare processi di transizione 4.0 e di riconversione dell’attività produttiva verso un modello di economia circolare e di sviluppo sostenibile.
Per i professionisti sono ammessi i codici ATECO B, C, D, E, F, G, H, I, J e K (ma solo 66). E ancora: M, N, P, Q, R e S. L’aiuto può arrivare sotto forma di finanziamento agevolato, leasing agevolato o finanziamento con sovvenzione a fondo perduto da calcolare sull’ammontare dell’investimento totale ammissibile.
Per le medie imprese, nel caso di sovvenzione a fondo perduto, la quota non può superare il 13% delle spese ammesse per le medie imprese. Il limite è del 18% per le piccole imprese. La quota di finanziamento a tasso zero, invece, non deve superare in ogni caso il 43,5% delle spese ammesse. Le MidCap potranno beneficiare del finanziamento agevolato con Quota Fondo per un importo non superiore al 50% del costo dell’iniziativa.
Gli importi delle spese ammissibili vanno da minimo di 20.000 euro a un massimo di 500.000 euro. I soldi arrivano per finanziare opere murarie e impianti tecnologici e per l’acquisto e l’installazione di macchinari, impianti produttivi, hardware e attrezzature tecnologiche. Sono ammesse anche le spese per l’acquisto di: software e brevetti. Infine, si possono recuperare o finanziare i costi per direzione lavori, studi, progettazioni e consulenze.
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