Nel 2024 sono attivi vari bonus donna: tra tutte queste agevolazioni c’è l’aiuto che garantisce fino a 8.000 euro al mese.
Le ultime misure a favore dell’occupazione femminile sono arrivate con il Decreto Coesione. L’iniziativa del Governo ha infatti introdotto specifici incentivi per l’assunzione di lavoratrici donne. A partire dal primo settembre fino al 31 dicembre 2025, i datori di lavoro che assumono lavoratrici svantaggiate potranno per esempio beneficiare di un esonero del 100% dai contributi previdenziali per un massimo di due anni.
Il bonus donna introdotto da Decreto Coesione è disponibile per disoccupate di qualsiasi età, a condizione che non abbiano avuto un impiego regolarmente retribuito per almeno ventiquattro mesi. Oppure per donne senza occupazione da almeno sei mesi nelle Regioni del Sud Italia.
A giugno scorso è stato anche confermato un bonus assunzioni esplicitamente indirizzato alle donne vittime di violenza. Le nuove istituzioni comunicate dall’INPS affermano che l’agevolazione consiste in uno sgravio pari al 100% della contribuzione datoriale dovuta ai fini previdenziali nei limiti di 8.000 euro annui. Ossia 666,66 euro al mese. E dunque 21,5 euro al giorno.
Se il contratto è a tempo indeterminato lo sgravio dura due anni dalla data di assunzione. Quando a tempo determinato, dura dodici mesi. In caso di trasformazione a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine, sia agevolato che non agevolato, l’incentivo spetta per la durata massima di diciotto mesi.
Esistono tuttavia tanti altri bonus donna pensati per favorire l’occupazione femminile e gestiti a livello locale o regionale. Gli aiuti non interessano in particolare i territori del Mezzogiorno. Per esempio, il bonus donna “Donne, Innovazione e Impresa” mette a disposizione prestiti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile.
Il bando arriva dalla Regione Lazio. Il suo esplicito obiettivo è quello di rendere più competitiva l’imprenditoria femminile e, al contempo, stimolare gli investimenti in innovazione e settori strategici. L’aiuto vuole adeguarsi alle direttive dettate dall’Agenda 2030 dell’ONU. Un protocollo che ha insistito sulla necessità di incentivare l’occupazione e l’imprenditoria femminile.
Il bonus eroga contributi a fondo perduto fino a 145.000 euro per ciascun beneficiario, ovvero alle PMI che rientrano nella categoria di imprese femminili. Parliamo quindi di lavoratrici autonome, ditte individuali la cui titolare è una donna e società con quote di partecipazione possedute per almeno i due terzi da donne. L’aiuto è disponibile anche per imprese in con CDA a maggioranza femminile e cooperative in cui le donne siano almeno il 60% della compagine sociale.
Tra i requisiti del bando c’è l’obbligo di possedere una sede operativa nella Regione Lazio. Inoltre, a ciascun beneficiario può essere finanziato un solo progetto. I finanziamenti spettano a imprese che lavorano nelle scienze della vita, nella green economy, nell’agrifood, nel settore aerospazio o sicurezza, che trattano l’economia del mare, l’automotive e la mobilità green o a industrie creative e digitali.
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