Arriva un nuovo bonus dedicato ai figli e cumulabile con l’Assegno Unico Universale: si possono ottenere fino a 200 euro mensili.
Non il solito bonus bebè una tantum, così è stato presentato il nuovo bonus pensato come sostegno concreto alle famiglie che accolgono un figlio o devono preoccuparsi del suo mantenimento nei primi delicati anni di crescita. Si tratta di un bonus mensile da 200 euro per figlio, del tutto cumulabile con l’Assegno Unico Universale, con particolare attenzione rivolta alle coppie più giovani e alle famiglie più numerose.
In molte Regioni italiane e a livello locale, tramite Comuni e Province, la politica territoriale si impegna con agevolazioni e sostegni economici per le famiglie con figli a carico. Il più delle volte tali iniziative nascono come risposte politiche al tema della crisi della natalità o della diffusa difficoltà economica delle giovani famiglie.
Al di là dell’Assegno Unico, che è il principale sostegno economico per le famiglie (erogato dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età del figlio a carico per un importo massimo di 199,41), esistono dunque tanti altri bonus da poter sfruttare. Uno di questi è il bonus da 200 euro per i figli introdotto dalla Regione Puglia.
La Giunta Regionale ha finanziato il sostegno con 5 milioni di euro presentandolo alla popolazione come prima dote dei nuovi nati fino ai trentasei mesi di vita. La proposta iniziale è stata dell’assessore alla solidarietà sociale Elena Gentile, che si è anche preoccupata di raccontare in che modo le famiglie potranno sfruttarlo, illustrando i requisiti e le specifiche per l’inoltro delle domande.
L’aiuto arriva contestualmente ai lavori per la riforma del welfare pugliese e si esplica attraverso una dotazione finanziaria fino a 200 euro mensili, per un totale di 2.400 euro annui, per tutte le famiglie con neonati a carico e un reddito fino a 30.000 euro lordi annui.
Il bonus rappresenta dunque un sostegno concreto alla maternità e alla paternità, con spiccata attenzione rivolta ai nuclei familiari più giovani. La promotrice dell’iniziativa ha voluto anche sottolineare il valore dell’aiuto come risposta all’incremento nella domanda di servizi alla prima infanzia autorizzati nel territorio pugliese. Questa prima dote potrebbe infatti essere un aiuto significativo per poter affrontare tali spese.
Secondo Elena Gentile l’obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire la conciliazione tra i tempi di vita e crescita dei figli e tempi di lavoro e di promuovere la scelta responsabile della maternità e della paternità. Secondo quanto riferito, il contributo verrà assegnato agli ambiti territoriali aderenti ai distretti socio-sanitari, tenendo conto delle condizioni economiche del nucleo familiare e della condizione lavorativa dei genitori.
Saranno gli Uffici di Piano a emanare il bando per la selezione degli aventi diritto. Dopodiché arriverà la composizione di una graduatoria di ambito. L’aiuto, per ora sperimentale, durerà un anno, ma non è escluso che la Regione possa rinnovarlo. Per le domande, quindi, bisogna aspettare il bando ufficiale.