Occupazione, Cnel: "Aumenta il divario Nord-Sud"

ROMA, 14 LUG – ''Nel 2010-2011 prosegue senza interruzione la caduta dell'occupazione nel Mezzogiorno. La crisi ha aumentato ancora la distanza tra Nord e Sud e parte del calo dell'occupazione meridionale si e' tradotto in un aumento dei trasferimenti nel Centro-Nord''. E' quanto rileva il rapporto del Cnel sul ''Mercato del lavoro 2010-2011''.

Il Cnel precisa che ''contano solo in parte le differenze nei tassi di crescita delle due aree: nel corso della crisi la fragilita' del tessuto produttivo meridionale ha anche comportato maggiori perdite occupazionali a parita' di flessione del prodotto. Difatti, nel triennio 2008-2010 la variazione cumulata del Pil al centro-Nord non va molto meglio che al Sud (-4,8% e -5,9% rispettivamente nelle due aree), ma la dimensione delle perdite occupazionali nelle due aree e' molto diversa: a inizio 2011 rispetto al punto di massimo di inizio 2008, la perdita di occupati al Sud era del 5%, al Nord dell'1.5%''. D'altro canto, osserva lo studio, la dimensione della disoccupazione al Sud ''e' comunque contenuta dai fenomeni di scoraggiamento che hanno spinto molti lavoratori ad interrompere le azioni di ricerca, finendo classificati fra gli inattivi. Quindi, se si includessero nella definizione di disoccupati anche gli inattivi potenzialmente attivi si otterrebbe un aumento del tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno, pari al 24,5%''.

Per quanto riguarda l'occupazione femminile, nel 2011 il divario di genere si e' ampliato a causa del sottoutilizzo del capitale umano, dato che e' aumentata, piu' di quanto osservato per gli uomini, la quota di occupate con un impiego che richiede una qualifica inferiore a quella posseduta. L'occupazione femminile cresce invece nei servizi ad alta intensita' di lavoro e a bassa qualificazione (in seguito anche alle massicce regolarizzazioni che negli ultimi hanno riguardato le donne straniere prevalentemente impiegate nei servizi di cura e assistenza alle famiglie), accentuando la segregazione femminile in questo segmento del mercato del lavoro, mentre è caduta l'occupazione qualificata''.

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