Ocse: “Italia, servirà nuova manovra nel 2014”. Pesano Pil e disoccupazione

Ocse: “Italia a rischio di nuova manovra nel 2014”. Pesano Pil e disoccupazione (Foto LaPresse)

PARIGI – “Italia a rischio di nuova manovra nel 2014“. La pessimistica previsione sulla crescita dell’economia italiana arriva dall’Economic outlook dell’Ocse. Una previsione ancor più nera di quella già prospettata dal governo di Mario Monti dopo la contrazione del Pil del 2,2% nel 2012 e che per il 2013 prevede un ulteriore contrazione dell’1%. A preoccupare anche la disoccupazione, che potrebbe sfiorare il 12% nel 2014.

L‘Ocse ha scritto in una nota: “Un’ulteriore stretta di bilancio sarebbe necessaria nel 2014 per restare nel percorso di riduzione del debito previsto”. Una doccia fredda che arriva con le previsioni di ribasso per il Pil italiano, una “crescita debole” che “metterà ulteriore pressione negativa su occupazione, salari e prezzi”.

Vittorio Grilli, ministro dell’Economia, non è d’accordo con i dati Ocse: “Io ritengo che non lo sia. Però ritengo che, così come emerge dai nostri scenari, è chiaro che noi abbiamo un bilancio in pareggio anche nel 2014“.

Il deficit/pil dell’Italia dovrebbe scendere al 3% nel 2012: una riduzione minore rispetto al 2,6% previsto dal governo italiano. Nel 2013 il rapporto deficit/pil dovrebbe scendere al 2,9% per poi risalire nel 2014 al 3,4%.

Le stime per la disoccupazione in Italia non rassicurano: entro il 2014 dovrebbe sfiorare il 12% dopo l’8,4% registrato del 2011. Secondo le previsioni il tasso di disoccupazione raggiungerà il 10,6% nel 2012, per poi toccare l’11,4% nel 2013 fino all’11,8% del 2014.

Per l’Italia, ”una rilevante fonte di incertezza” riguarda l‘impegno del prossimo governo ”a mantenere il percorso di consolidamento di bilancio e riforme strutturali favorevoli alla crescita” varate dal governo Monti, secondo l’Ocse, che sostiene che sia importante capire che ”tornare indietro danneggerebbe sia la visione dei mercati sia la crescita”.

Grilli ha dichiarato che di fronte ai dati dell’Ocse dobbiamo ”continuare a impegnarci in questo sentiero di riforme della nostra economia senza le quali i risultati di una più forte crescita non possono essere raccolti. Abbiamo visto che tutta l’economia mondiale e anche europea in questo momento, è in una fase di rallentamento: lo hanno avuto durante il 2012, noi riteniamo che l’anno prossimo sia un anno di stabilizzazione poi con il secondo semestre l’economia ricomincerà a crescere”.

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