BRUXELLES, 27 GIU – L'immigrazione nei paesi dell'Ocse e' continuata a calare nel 2010 (-3%) a causa della crisi, ma nel 2011 con il miglioramento delle condizioni economiche e' cominciata a risalire ''nella maggior parte dei paesi europei tranne che in Italia''. Lo segnala il rapporto Ocse 2012 sull'immigrazione, presentato oggi dal segretario generale Angel Gurria, dal quale emerge anche che ''in Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna'' e' ''aumentata, anche se modestamente'' l'emigrazione.
Il rapporto dell'Ocse, 399 pagine, indica che per il terzo anno consecutivo nel 2010 i flussi migratori sono diminuiti ed hanno riguardato, in 23 paesi piu' la Russia, un totale di 4,1 milioni di persone. Nella 'fotografia' statistica sull'Italia l'immigrazione permanente al primo gennaio 2011 ammonta a 4,57 milioni di persone. I residenti di origine straniera sono il 7,5% dell'intera popolazione italiana. Di essi circa un quarto sono romeni (969.000), il gruppo piu' numeroso davanti a albanesi (483.000) e marocchini (452.000).
I permessi di soggiorno rilasciati a cittadini extraeuropei nel 2010 (599.000) sono saliti del 16,4% rispetto all'anno precedente. Il 62% di essi ha avuto durata superiore ai 12 mesi. Il rapporto Ocse registra anche il flusso di 60.300 migranti clandestini tra gennaio ed agosto 2011.
Inoltre il rapporto registra che ''il nuovo governo formato nel novembre 2011 ha messo tra le sue priorita' la riforma della legge di cittadinanza, ferma in Parlamento dal dicembre 2009, specialmente per quanto riguarda gli stranieri nati in Italia''.