Oggi, primo agosto 2024, è l’Earth Overshoot Day. Vuol dire che abbiamo esaurito tutte le risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno. Da questo punto in poi, viviamo a credito con la Terra, consumando più di quanto il nostro ecosistema possa sostenere.
Il concetto di Overshoot Day è stato introdotto dal Global Footprint Network, che ogni anno calcola questa data per evidenziare l’eccesso di consumo umano. Quest’anno, il giorno del sovrasfruttamento è stato anticipato di un giorno rispetto al 2023, quando cadeva il 2 agosto. La progressione di questa data è allarmante: nel 1974, l’Overshoot Day cadeva il 30 novembre, nel 2004 il 2 settembre e nel 2014 il 5 agosto. Questo costante anticipo mostra chiaramente come il nostro consumo di risorse naturali stia aumentando a un ritmo insostenibile.
L’Earth Overshoot Day si calcola dividendo la biocapacità del pianeta, ovvero la quantità di risorse ecologiche che la Terra può rigenerare in un anno, per l’impronta ecologica dell’umanità, cioè la domanda di risorse delle nostre società per quell’anno. Il risultato viene poi moltiplicato per 365, i giorni di un anno. Questa formula semplice ma potente rivela come, in soli sette mesi, abbiamo già utilizzato ciò che la Terra impiega un anno intero a rigenerare.
Attualmente, stiamo consumando l’equivalente di 1,7 pianeti Terra all’anno. Se questa tendenza continuerà, entro il 2030 avremo bisogno di due pianeti per soddisfare le nostre esigenze. Questo scenario non è solo insostenibile, ma anche estremamente pericoloso. L’umanità, con oltre 8 miliardi di abitanti, sta superando di gran lunga le capacità di rigenerazione e riassorbimento del nostro pianeta.
Non è una coincidenza che l’Overshoot Day di quest’anno cada in un’estate da record per le temperature. Secondo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus, il 21, 22 e 23 luglio sono stati i giorni più caldi mai registrati al mondo dal 1940. Inoltre, giugno 2024 ha segnato il tredicesimo mese consecutivo in cui la temperatura globale è stata significativamente più alta rispetto alla media storica, e il dodicesimo mese in cui le temperature hanno superato di 1,5°C i livelli preindustriali.
L’Italia rappresenta un caso emblematico di sovrasfruttamento. L’Overshoot Day per il nostro Paese è arrivato già il 19 maggio. Questo significa che se tutti nel mondo vivessero come gli italiani, avremmo bisogno di 2,6 pianeti per sostenere il nostro stile di vita. Il nostro debito ecologico non è solo una questione di numeri, ma ha conseguenze reali sulla biodiversità, sull’ambiente e sulla qualità della vita.
La persistenza di questo stato di sovrasfruttamento per oltre mezzo secolo ha portato a una drastica perdita di biodiversità. Gli eccessi di gas serra di origine antropica nell’atmosfera stanno causando un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi climatici estremi, come ondate di calore, incendi boschivi, siccità e inondazioni. Questi fenomeni non solo minacciano l’ambiente, ma rappresentano anche un pericolo diretto per la nostra sopravvivenza.
Le politiche governative e le pratiche aziendali svolgono un ruolo cruciale nel guidare questo cambiamento. I governi devono implementare regolamentazioni più severe per limitare l’inquinamento e incentivare l’uso di tecnologie sostenibili. Le aziende, dal canto loro, devono adottare pratiche responsabili, ridurre l’impatto ambientale delle loro operazioni e promuovere l’innovazione sostenibile.
Oggi, più che mai, è il momento di agire. Ogni piccolo gesto conta, ogni decisione può fare la differenza. È tempo di riconsiderare il nostro rapporto con la Terra e impegnarci a vivere in armonia con l’ambiente. Solo così potremo sperare di spostare l’Overshoot Day indietro nel calendario, restituendo al nostro pianeta la capacità di rigenerarsi e prosperare.
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