Olio da cucina riciclato in carburante per aerei, ultima trovata dalla Cina: milioni di tonnellate di brodo

Olio da cucina riciclato in carburante per aerei, in Cina lo fanno. Secondo un giornale di Hong Kong, ogni anno vengono buttate via milioni di tonnellate di olio usato ma c’è un’azienda cinese che ha trovato il modo di riutilizzare parte dei rifiuti trasformandoli in carburante per aerei. 

In una nazione che ospita una delle popolazioni più grandi del mondo, il problema dello spreco alimentare è da tempo un grattacapo per il governo.

Un aiuto viene dalla passione cinese per le zuppe note col nome complessivo di hotpot.

Così accade che i clienti di un ristorante immergano carne e verdure affettate in calderoni di brodo piccante e oleoso, in gran parte ignari che i loro avanzi sono destinati ad assumere una seconda vita come carburante per aerei. 

L’impresa che ha inventato il riciclo si chiama Sichuan Jinshang Environmental Protection: ha trovato una nicchia per trattare i rifiuti grassi ed esportarli per trasformarli in carburante per l’aviazione.
“Il nostro motto è: lascia che il petrolio dalle fogne voli nel cielo”, ha detto all’AFP Ye Bin, direttore generale dell’azienda.

Ye ha affermato che la sua azienda, lanciata nel 2017, ora produce fino a 150.000 tonnellate di olio di tipo industriale all’anno da una combinazione di ristoranti di hotpot e altri ristoranti in tutta Chengdu, compresi i punti vendita KFC.

In una tipica serata, gli incaricati di Jinshang visitano centinaia di ristoranti nella metropoli sud-occidentale della Cina.

Il processo inizia subito dopo che i clienti se ne sono andati, con i camerieri che svuotano il loro brodo – così ricco da essere utilizzato esclusivamente come mezzo di cottura – in uno speciale filtro che separa l’olio dall’acqua.

Indossando grembiuli spessi e guanti di gomma lunghi fino al gomito, i collezionisti arrivano poi per raccogliere taniche di grasso scarlatto.

Il liquame viene trasportato nello stabilimento di Jinshang.
L’olio viene convogliato in enormi tini e sottoposto a un processo di raffinazione che rimuove l’acqua rimanente e le impurità, risultando in un olio di tipo industriale limpido, con sfumature gialle.
Questo viene esportato a clienti con sede principalmente in Europa, Stati Uniti e Singapore, che lo elaborano ulteriormente per produrre quello che gli addetti ai lavori del settore chiamano “carburante per l’aviazione sostenibile” (SAF).

I SAF sono fondamentali per decarbonizzare il settore dell’aviazione, responsabile del 2% delle emissioni globali di CO2 legate all’energia nel 2022, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia.

Si stima che la adozione diffusa dell’ olio riciclato potrebbe “contribuire a circa il 65% della riduzione delle emissioni necessarie al trasporto aereo per raggiungere lo zero netto nel 2050”.

 

 

Published by
Maria Vittoria Prest