Ordine al Fisco: “Caccia ai pesci grossi, tregua ai piccoli evasori”

Ordine al Fisco: "Caccia ai pesci grossi, tregua ai piccoli evasori"
Foto d’archivio

ROMA – Caccia ai pesci grossi e tregua ai piccoli evasori. Questa la nuova linea di controlli del Fisco. Lo scopo dell’Agenzia delle Entrate è infatti quello di non concentrarsi sui piccoli scostamenti dalle spese familiari, ma sui potenziali “big” che possono nascondere frodi. L’ordine arriva direttamente da Rossella Orlandi, nuovo direttore dell’Agenzia dell’Entrate.

Per “pesci grossi” si intendono quelli con volumi d’affari sopra i 100 milioni di euro e che magari spostano grandi somme di denaro verso paradisi fiscali. L’obiettivo è quello di evitare di perdere tempo, energie e risorse per chiarire importi poco rilevanti, piccole spese familiari: il redditometro, lo strumento di accertamento dedicato ai contribuenti, scatterà quindi solo in caso di scostamenti significativi.

La circolare, diramata dal neo direttore Rossella Orlandi, spinge quindi gli uffici regionali a concentrarsi sui big, i grandi contribuenti. Si accelera quindi sulle frodi che possono avere forti ricadute, e che possono anche nascondere fenomeni di corruzione. Una linea nuova, anche se a dirla tutta non è la prima volta che si sente parlare di questo tipo di cambiamento nei controlli, e alla fine quasi sempre non è mai andata del tutto così.

Ma in cosa consiste nel dettaglio la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate? Lo spiega Repubblica in una tabella divisa per punti:

– REDDITOMETRO SOLO CON SCOSTAMENTI: far scattare l’accertamento soltanto nei confronti di coloro che presentano scostamenti significativi tra reddito dichiarato e spese sostenute. La circolare ribadisce poi come, a tutela del cittadino, durante il momento di confronto con l’Amministrazione finanziaria deve essere
garantita un’attenta valutazione delle prove e dei chiarimenti forniti dai contribuenti.

– GRANDI CONTRIBUENTI, SCACCO A PIANIFICAZIONI AGGRESSIVE: L’Agenzia chiede alle proprie strutture regionali di concentrare la capacità di indagine sulle situazioni che possono rappresentare una reale evasione o elusione tributaria, come, per esempio, la delocalizzazione dei redditi verso paesi a fiscalità più favorevole e i fenomeni di pianificazione fiscale aggressiva. Sempre con riguardo ai grandi contribuenti, trovano ampia conferma sia lo strumento del tutoraggio sia il progetto pilota “Regime di adempimento collaborativo” avviato a giugno 2013, in collaborazione col mondo delle imprese.

– SOTTO CONTROLLO ‘MEDI’ CHE MIGRANO: Occhio soprattutto alle imprese medio-grandi (con fatturato superiore ai 25 milioni), per i fenomeni di evasione o di elusione che possono coinvolgere realtà appartenenti a gruppi societari e al turn-over delle imprese di medie dimensioni nei singoli ambiti provinciali. Lente puntata sui casi di “migrazione” dalla platea dei grandi contribuenti a quella dei medi, anche attraverso specifiche operazioni societarie finalizzate a contrarre le dimensioni.

– RAGIONEVOLEZZA PER PMI: Azione di controllo orientata alla massima ragionevolezza e proporzionalità anche nei confronti delle imprese di minori dimensioni e dei lavoratori autonomi. In particolare lo strumento delle indagini finanziarie deve essere utilizzato solo dopo un’attenta analisi del rischio.

– SORVEGLIATI ENTI COMMERCIALI: Nell’ambito degli Enti non commerciali, restano sorvegliati speciali i soggetti che si presentano come non profit, ma che in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali.

FRODI E FALSE COMPENSAZIONI: Sotto tiro le frodi intracomunitarie e le indebite compensazioni di crediti erariali inesistenti.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie