Oro e petrolio verso un rialzo grazie a Cina e Brasile

ROMA – Dopo diversi mesi con prezzi deludenti, le materie prime sembrerebbero tornare ad essere richieste. Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, infatti, l’aumento delle quotazioni di oro e petrolio, ma anche di alluminio e rame potrebbe avvenire grazie alla spinta propulsiva dei Paesi emergenti, Cina e Brasile su tutti.

Nei casi di oro e petrolio, poi, non è solo il rapporto tra domanda e offerta ad influenzare l’andamento dei prezzi.

Per quanto riguarda l’oro, scrive il Sole 24 Ore, non solo il trend di crescita è intatto, ma addirittura la flessione ha permesso agli indicatori tecnici di smaltire la situazione causata dall’ipercomprato che si era verificata dopo l’ascesa del metallo prezioso. Il punto di svolta si avrà se i prezzi riusciranno a riportarsi sopra i massimi di 1801 dollari raggiunti a novembre.

Riguardo invece al petrolio, i prezzi si trovano al momento in una situazione a metà strada tra un canale rialzista dai minimi toccati a dicembre 2008 che lo davano a 30 dollari, e i massimi della metà del 2011, a 114 (con un aumento, sottolinea il Sole, del 280 per cento in tre anni). Esattamente il petrolio oscilla ora tra gli 87 e i 127 dollari.

La rottura di quota 105 porterebbe ad un’immediata evoluzione rialzista. La rottura di 125/130 aprirebbe la strada al ritorno sui massimi del 2008 a 145 dollari circa. Al contrario, la mancata rottura di quota 105 potrebbe portare i prezzi a testare gli 80/85 dollari, ma solo una discesa sotto questi livelli porterebbe ad un vero trend al ribasso.

Gestione cookie