Ecco il piano per superare le difficoltà sociali ed economiche degli italiani: arriva un nuovo pacchetto completo di bonus per la famiglia.
Sussidi e agevolazioni per bollette, cibo, medicinali, cure, trasporti, educazione e tanto altro. Tutte le difficoltà oggettive o accessorie affrontate dalle famiglie italiane possono essere brillantemente superate con politiche attive di sostegno.
Per esempio grazie ad una serie di bonus ad hoc raggruppati in un pacchetto che mira a supportare in ogni fase la vita della famiglia-tipo. Le famiglie italiane si sono ormai abituate alla crisi. Dopo una fase di profonde trasformazioni e oggettive difficoltà, la sfida non è però persa.
I dati ufficiali parlano tuttavia di un calo significativo dei matrimoni: sempre meno coppie scelgono di sposarsi oppure lo fanno solo in età più avanzata. Di conseguenza, nascono meno figli ed è raro che una madre affronti più gravidanze. Crescono anche le famiglie monogenitoriali. In molti casi, i genitori sono costretti a crescere, tra mille difficoltà, i figli da soli.
La crisi economica ha di certo contribuito al declino demografico, e molte famiglie italiane si trovano in difficoltà finanziarie a causa della mancanza di lavoro stabile, dell’aumento dei prezzi e della diminuzione del potere d’acquisto. Lo Stato prova a intervenire per invertire il trend preoccupante della denatalità e dalla crisi dei matrimoni con vari bonus.
Del problema si è occupato anche il New York Times che in un’attenta fotografia della situazione demografica italiana ha evidenziato una crisi generale. Con un’unica eccezione. C’è infatti una Regione in cui si fanno più figli. E il motivo rimanda alla presenza di un funzionale pacchetto di bonus dedicati alla famiglia.
Secondo il quotidiano americano, le cose funzionano bene in Alto Adige perché la Regione autonoma è riuscita a sviluppare nel tempo una politica seria di supporto alla famiglia. In pratica, il New York Times ha analizzato i dati riguardanti l’Alto Adige scoprendo che la Regione rivela la fecondità più alta in Italia.
Si parla di una media di 1,51 figli per ogni donna. Mentre la media italiana è di 1,24. Ma la questione non è solo economica: in molti casi, a livello nazionale, anche le famiglie benestanti sembrano poco propense ad accogliere la prole.
Per questo il quotidiano americano parla di un “modello Alto Adige” da opporre alle discontinue e poco incisive politiche nazionali attuate contro il preoccupante fenomeno dell’inverno demografico. E quale sarebbe la ricetta vincente degli altoatesini?
Secondo il New York Times in Alto Adige si fanno più figli perché le famiglie hanno più aiuti. I genitori riescono ad ottenere facilmente sconti su asili, sui prodotti per l’infanzia e sui generi alimentari. Ma anche agevolazioni sull’assistenza sanitaria, le bollette, i trasporti, i libri scolastici, l’attività di doposcuola e i campi estivi. In pratica, l’Alto Adige integra gli stanziamenti statali con centinaia di euro in più a bambino. La Regione vanterebbe inoltre programmi di assistenza all’infanzia eccellenti.
“Una fitta rete di agevolazioni per le famiglie che vanno ben oltre i bonus una tantum per le nascite offerti a livello nazionale“, si legge sul New York Times. La situazione descritta dal giornale statunitense potrebbe però non essere realistica: anche in Alto Adige, in realtà, si sta assistendo a una crisi delle nascite.
Anche lì, insomma, la crisi comincia a impensierire le famiglie. Indubbiamente, però, i cittadini altoatesini possono affrontare la vita più serenamente, grazie al supporto attivo delle istituzioni locali. Per accedere ai bonus basta la residenza.
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