Padoan difende il decreto Poletti: “Più posti di lavoro”

Padoan difende il decreto Poletti: "Più posti di lavoro"
Padoan difende il decreto Poletti: “Più posti di lavoro”

ROMA –  Padoan difende il decreto Poletti: “Più posti di lavoro”. Un libro in uscita, interviste alla radio e al Sole 24 Ore, è il giorno di Pier Carlo Padoan, il ministro dell’Economia. Sull’argomento del giorno, il decreto lavoro che approda oggi in Parlamento, Padoan si sente di scommettere sul decreto Poletti: “Accelera il beneficio in termini di occupazione della ripresa che si sta consolidando”, ha detto ai microfoni di Radio Anch’Io su Radio1.

Il capitolo tagli contenuto nel Def: il ministro difende la scelta di un piano che “taglia le tasse sia alle imprese che alle famiglie rafforzando i consumi” ma non nasconde le preoccupazioni per quanto c’è ancora da fare, in particolare rendere strutturale il bonus da 80 euro che per ora resta una misura una tantum.

”Non parlerei di uno svuotamento o di un depotenziamento” del lavoro sulla spending review fatto da Cottarelli, ”diciamo che sono state fatte delle scelte più selettive”. Lo spiega, stavolta  sul Sole 24 Ore intervistato da Fabrizio Forquet, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che precisa: ”Le proposte iniziali sui tagli erano molto ampie, poi da Palazzo Chigi si è deciso di usare una base più ristretta”. Padoan si dice soddisfatto del decreto che dovrebbe andare in Gazzetta giovedì, provvedimento che ”taglia imposte sia alle famiglie sia alle imprese”, ma occorrerà trovare risorse ”per rendere strutturale il bonus fiscale che per ora abbiamo finanziato per il 2014”.

Vanno trovati fondi aggiuntivi per la Cassa integrazione in deroga con ”un impegno quantitativo e qualitativo. I capitoli sono tanti e troveremo le soluzioni per reperire le risorse necessarie – aggiunge -. Se mi chiede se sono preoccupato, le dico che ci sono preoccupazioni tutti i giorni ma in questo momento escludo una manovra correttiva. Su Poste il cambio di amministratore delegato non avrà impatto sui tempi previsti per la cessione di quote”, assicura.

Mentre sulle dismissioni immobiliari ”dobbiamo lavorare ventre a terra”. Con Renzi il ministro sottolinea di avere ”conversazioni fruttuose”, ”bisogna tenere insieme il tutto. E per ora lo si fa bene”. In vista delle elezioni europee e del turno di presidenza italiana della Ue, Padoan illustra il suo piano per l’Europa in un libro-manifesto (”La diversità come ricchezza” in uscita oggi per Einaudi e scritto insieme a Michele Canonica prima di diventare ministro) ripreso da Repubblica.

”La costruzione europea – scrive Padoan – potrà avere un futuro solido solo a condizione di difenderla in modo razionale, spazzando via luoghi comuni che hanno finito per renderla poco credibile”. Tra i capitoli dell’agenda di una politica economica all’altezza della sfida Padoan cita ”un’unione bancaria forte”, ”una politica di consolidamento fiscale che vada oltre l’austerità”, ”una riallocazione delle risorse del Bilancio Europeo a favore di innovazione e crescita”. Per Padoan serve ”un nuovo contratto tra Nord e Sud e, in generale, tra tutti i Paesi europei”. ”La Germania – scrive – è il Paese più forte dell’Europa, ma non ne è la vera potenza egemone” e ”non può imporre unilateralmente le sue soluzioni”.

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