Pagamenti contactless senza pin, dal 2021 soglia sale da 25 a 50 euro

Aumenta la soglia per i pagamenti contactless senza pin. Dal 2021 salirà dai 25 ai 50 euro. Fino ad oggi per gli acquisti inferiori ai 25 euro non è necessario inserire il pin del bancomat o della carta.

Dal prossimo anno la soglia raddoppierà, arrivando a 50 euro. così facendo tutti i pagamenti fino a un massimo di 50 euro potranno essere fatti senza bisogno di inserire il pin.

Chiaramente questo vale solo per bancomat e carte di credito o prepagate provviste del servizio contactless.

Bancomat, Mastercard e Visa, al fianco di tutti i principali attori del settore dei pagamenti, hanno infatti lavorato negli ultimi mesi per rendere possibile l’adozione di una nuova soglia per le transazioni con le carte di pagamento contactless in Italia.

A partire dal 1 gennaio 2021 gli istituti di credito avvieranno un progressivo aumento della soglia per pagamenti contactless a 50 euro. Soglia al di sotto di cui non sarà più previsto l’inserimento del codice pin.

La decisione, spiegano le società, “segna un nuovo e importante traguardo per il settore, che si prepara a raddoppiare la soglia rispetto a quella di 25 euro attualmente in vigore e che si prefigge l’obiettivo di rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori, sempre più digitali, alla ricerca di un pagamento semplice, rapido e sicuro”.

Bonus pos per chi riceve pagamenti con carta.

Dal 1 luglio è attivo per professionisti e imprese il bonus Pos, ovvero un credito d’imposta pari al 30% delle spese sostenute quando incassano un pagamento elettronico.

In base al Decreto Fiscale 2020 (legge 157/2019), per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, lo Stato rimborsa un terzo delle commissioni bancarie e dei costi fissi sostenuti da chi accetta bancomat e carta di credito.

Non tutti però hanno diritto al bonus Pos.

Per beneficiare del bonus è necessario aver realizzato nel 2019 ricavi o compensi inferiori a 400mila euro. Non conta invece il regime di contabilità né la tipologia giuridica utilizzata per esercitare l’attività.

Gli importi agevolati non contribuiscono alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap.

Il credito d’imposta si potrà usare solo in compensazione e a partire dal mese successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

Il bonus si dovrà inserire nella dichiarazione dei redditi 2021 e in quelle successive per in caso di importi residui non ancora portati in compensazione. (Fonte Ansa).

 

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