Parmalat compra Lactalis Usa, valutata 904 mln dollari

Pubblicato il 22 Maggio 2012 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La notizia, come l’ha data l’Ansa, è una banale operazione ‘infragruppo’: Parmalat ha acquisito dalla controllante Lactalis la succursale Lactalis American Group, società che opera principalmente negli Stati Uniti nella produzione e distribuzione di formaggi e derivati dal latte.

La notizia dell’Ansa afferma che l’operazione sarà interamente finanziata con mezzi propri e completata entro il luglio prossimo: peccato che i mezzi propri sono quelli della stessa Parmalat. La valutazione è stata basa sull”enterprise value’ (valore complessivo) pari a 904 milioni di dollari e pari anche a 9,5 volte il margine operativo lordo del gruppo Usa in fase di acquisizione.

La notizia non è delle più piacevoli e soprattutto non deve essere suonata molto gradevole per il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, il quale giusto una settimana fa aveva fatto sapere di aver convocato i vertici francesi di Lactalis per essere rassicurato sull’uso della cassa per un miliardo e mezzo di euro che, in base allo statuto di Parmalat, non si sarebbero dovuti allontanare dall’Italia. L’allarme era scattato quando qualcuno a Roma si è accorto che, col gioco della finanza intergruppo, i francesi di Lactalis si erano fatti un baffo di tutte le regole italiane.

Parmalat ha però smentito oggi quelle notizie: ”Le notizie di stampa del 12 maggio relative ad ‘una convocazione del Governo’ e allo studio dell’integrazione delle attivita’ spagnole e francesi nel latte sono prive di fondamento”,

La cosa deve anche avere mandato il sangue alla testa di Enrico Biondi, che oggi occupa una fantasiosa poltrona di supercontrollore di Passera accanto a Mario Monti, ma che nel suo passato recente ha il ben più importante merito di avere salvato, risanato e riempito di soldi la Parmalat.

Un anno fa Parmalat cadde nelle mani di Lactalis con una operazione che suona a imperitura vergogna delle banche italiane, dei grandi imprenditori del settore e di Berlusconi che la permise. Anzi, a disdoro di Berlusconi, lui favorì l’operazione, per fare un favore all’allora presidente francese Nicolas Sarkozi e ottenerne l‘appoggio per mandare Mario Draghi alla Bce e togliersi da Roma un insidioso rivale per palazzo Chigi. L’esito di tutto ciò, non solo consiste nel Governo Monti, ma anche nello smacco di stasera. Fin da allora era chiaro che obiettivo dei francesi, che non hanno una posizione finanziaria eccessivamente florida, era di mettere le mani sulla cassa di Parmalat, cosa che si sta ora puntualmente verificando.

Con l’operazione annunciata oggi, Lactalis copre un bel pezzo di scoperto in banca facendo pagare a Parmalat il prezzo di un acquisto del tutto virtuale, in quanto la succursale americana era già sua. Per il neo sindaco grillino di Parma, Federico Pizzarotti è quasi uno sfregio l’annuncio proprio il giorno dopo l’elezione: per lui sarà una grande occasione per passare dalla demagogia elettorale al maneggiamento di una patata assai bollente, perché con la cassa che ha superato definitivamente le Alpi le speranze che il denaro messo da parte da Bondi serva a sviluppare il polo di Parma si sono fatte un po’ più esili. Vedremo se alla fine i sindacati, che furono così pronti ad accettare Lactalis, non se ne dovranno pentire.

Sofil, la controllante francese di Lactalis che fa capo alla famiglia Besnier, sull’acquisizione ha risposto, assicura l’Ansa, a chiarimenti richiesti dalla Consob, spiegando che ”l’operazione straordinaria di cessione delle attività americane del Gruppo Lactalis a Parmalat” è avvenuta ”in considerazione delle elevate potenzialità di sviluppo offerte dal mercato lattiero-caseario nel continente americano, della redditività relativa a tale categoria di prodotti e delle significative sinergie realizzabili con le strutture di Parmalat già esistenti nell’area”.

Le ipotesi invece di far confluire in Parmalat le attività del gruppo Lactalis nel settore del latte confezionato in Francia e in Spagna ”sono state allo stato considerate non prioritarie – afferma una nota di Sofil riportata dall’Ansa – in considerazione dell’evoluzione dei mercati europei di riferimento, assai statici e con minori prospettive di crescita: tali operazioni pertanto non sono attualmente allo studio”, conclude la controllante francese di Lactalis e di Parmalat.

Sull’operazione, sempre su richiesta Consob, è intervenuta anche la stessa Parmalat: “‘L’acquisizione di Lactalis American Group è motivata esclusivamente da importanti sinergie industriali, dall’ampliamento della copertura territoriale, dal miglioramento del portafoglio prodotti oltre al miglioramento del margine operativo lordo” e che ”al momento non sono allo studio altre operazioni di acquisizione”. Parmalat specifica infine di aver ”conferito al cash pooling nei mesi di ottobre e novembre 2011 la somma complessiva di 1.182 milioni di euro” e che il 9 maggio scorso 200 milioni ”sono stati destinati a una opportunità di investimento finanziario piu’ favorevole”.