Passera: “Titoli bancari vanno male per colpa delle regole incerte”

Corrado Passera

L’andamento in Borsa dei titoli bancari è principalmente conseguenza delle “incertezze regolamentari” e dei ritardi che su questo fronte si continuano ad accumulare. Ne è convinto l’amministratore delegato di Intesa SanPaolo, Corrado Passera che, dalla Cina, commenta l’andamento al ribasso dei titoli bancari.

“C’é una combinazione tra aspetti della crescita e regolazioni incerte”, sostiene Passera, che tuttavia premette: “I commenti sulla Borsa sono sempre praticamente impossibili. Non mi limiterei a parlare di speculazione, che pur sempre c’é, ma credo che oggi si sconti da un lato una prospettiva di crescita non elevata dei rischi non misurabili, ma probabilmente inferiori a quanto si può pensare, nel campo dei deficit pubblici. Sicuramente però si sconta l’incertezza dei regolamenti”, la cui soluzione “da troppo tempo rimandiamo”.

Per Passera, “il fatto che dopo due anni le regolette di base che potrebbero evitare future crisi non siano state concordate a livello di G20, sicuramente non aiuta. I settori non è che possono fare molto, le regole le fanno i regolatori e la politica”. Per l’ad di Intesa, quindi, esiste una “combinazione di aspettative di crescita di bassa, anche se – dice – sono convinto che potrebbe essere superiore alle aspettative, regolamentazione incerta e mancata chiarezza su taluni deficit pubblici”. Tutto ciò non può che “favorire la speculazione in una sola direzione. Però – aggiunge – per me ci sono tutti gli elementi per pensare, già quest’anno, a livelli di crescita superiori al previsto, anche se – conclude – non è ancora il momento di parlarne”.

D’altra parte, spiega l’ad di Intesa, le cose da fare per porre fine alle incertezze regolamentari “stanno in una paginetta”. Primo, ricorda, “il leverage, cioé il rapporto tra il totale attivo e il patrimonio tangibile, quel livello che sia 5, 4 o altro, deve essere uguale per tutti. Poi bisogna mettere un limite al mismatching, se una banca si indebita a breve e poi investe a lungo, prima o poi ha dei guai. Bisogna mettere un limite alla trasformazione delle scadenze”.

Terzo, dice Passera, “non si possono avere debiti fuori bilancio, i famosi off-sheet liability che hanno massacrato il mondo”. Quarto: ” i derivati, che devono passare per mercati regolari e non per mercati strani”. Da questo punto di vista, le banche italiane non hanno problemi, dice Passera, le regole le rispettano e infatti sono fuori dalla crisi: “ci basterebbe che queste regole semplici divenissero regole comuni”.

E per farlo c’é il G20, il G8, l’Unione Europea: “trovassero il modo per coordinarsi perché é certo che se le fa un solo Paese non serve a niente”. Anche il blocco dello short selling, le vendite allo scoperto, “ha senso solo se lo si fa tutti insieme”.

La manovra Tremonti. Parlando a margine di un seminario che si è tenuto a Shangahai nell’ambito della missione di sistema, Passera ha anche commentato le misure prese per i lavoratori pubblici. “La manovra del governo italiano è stata disegnata per rafforzare ulteriormente la posizione italiana sul debito pubblico e le decisioni prese aiutano a ridurre il deficit. Non é stato necessario prendere decisioni ancora più forti perché oggi il deficit italiano è più piccolo di quello di altri Paesi europei”, ha detto Passera, aggiungendo che “proprio per promuovere la crescita sono state prese decisioni che avessero poco impatto recessivo”.

Ora, tuttavia, “superata la priorità di gestire i conti pubblici. per la crescita si apre il tema degli stimoli”, ha aggiunto l’ad di Intesa, secondo il quale bisogna puntare sulle infrastrutture”, per le quali non ci sono solo possibilità di finanziamenti pubblici, e “su tutto ciò che incentiva fiscalmente l’innovazione e la patrimonializzazione delle imprese”. Quanto agli statali, Passera ha notato che il loro “reddito era cresciuto negli ultimi anni molto di più di quello dei privati: le decisioni prese dal governo riequilibrano questo trend”. Nei prossimi anni “vedremo se nelle trattative tra governo e sindacato la riduzione verrà recuperata”. Nel settore bancario, invece, “in questi anni le dinamiche salariali sono state coerenti con l’andamento del settore”. Nei prossimi mesi, conclude Passera, “si aprirà la trattativa per il rinnovo, e ovviamente si dovrà tenere conto dell’andamento generale dell’economia”.

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