Dal primo ottobre è arrivata la patente a punti per le aziende, misura condivisibile per le finalità orientate a migliorare la sicurezza ma…
I ma sono molteplici. E numerose sono anche le preoccupazioni connesse ai dubbi. Tuttavia, prima di concentrarsi sulle diverse zone d’ombra, è il caso di ricapitolare i principali punti riguardanti la novità. Come è nata una patente a punti per il lavoro? E a quali contesti professionali si applica? L’introduzione si deve al decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024, poi modificato e convertito in legge il 29 aprile.
Il nome completo e dunque istituzionale della novità concernente il mondo del lavoro è quello di patente a crediti nei cantieri temporanei o mobili. E la disciplina operativa è stata dettagliata solo di recente, cioè a fine settembre. Così, si è per esempio scoperto che, di base, è sbagliato parlare di una novità che c’entra solo con l’edilizia…
La patente è stata introdotta per la sicurezza nei cantieri ed è un obbligo che riguarda tutte le imprese e lavoratori autonomi, non solo del settore edile. Il decreto legge parla di obbligo per cantieri coinvolti in costruzioni, riparazioni, demolizioni, manutenzioni, ristrutturazioni, trasformazioni, eccetera. Su opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, cemento armato, legno o altri materiali (comprese le parti riguardanti reti elettriche e impianti). Non solo costruzioni, quindi, ma anche opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche, bonifiche, scavi, ingegneria civile e sistemazione forestale. Chiunque lavori in simili contesti è dunque coinvolto, a esclusione di coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale.
La patente prevede uno stato iniziale pari a trenta punti o crediti. Ogni azienda parte quindi con quel punteggio lì. Le violazioni delle norme di sicurezza comportano una decurtazione di top punti. Con violazioni minori si perdono dai cinque ai dieci, con incidenti gravi, la decurtazione arriva a venti punti. Una vittima sul lavoro, in questo senso, vale venti crediti. I requisiti minimi per poter operare nei cantieri risponderanno al caso in cui si può disporre di almeno quindici punti.
Questo sistema dei punti, introdotto per aumentare la sicurezza nei cantieri e garantire che le aziende rispettino tutte le norme di sicurezza, è però già stato criticato da tutti: operai, ditte, sindacati, associazioni, commercialisti, e così, ab libitum… C’è chi ne fa una questione burocratica: il sistema appare troppo complesso e difficile da gestire, soprattutto per le piccole imprese. Poi c’è chi paventa il rischio che la patente a punti per i lavoratori e le aziende serva poco: i punti possano essere recuperati troppo facilmente, riducendo l’efficacia delle sanzioni.
Inoltre, fino al 31 ottobre, le imprese possono operare con una semplice autocertificazione, il che solleva grandissimi dubbi sulla reale applicazione delle norme. Mancano poi regole chiare sui subappalti: chi controlla che le aziende in subappalto applichino i protocolli di sicurezza? E poi c’è chi ne fa una questione morale: si può valutare la vita di un operaio pari a una ventina di punti da poter perdere e poi recuperare?
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