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Patroni Griffi: “Sì al licenziamento degli statali”. I sindacati: “Falso problema”

di Daniela Lauria |19 Aprile 2012 21:06

ROMA, 19 APR – Dopo le pensioni e il mercato del lavoro, tra governo e sindacati si apre un altro fronte: quello del pubblico impiego. Il ministro Filippo Patroni Griffi sceglie il quotidiano Avvenire per dare l'annuncio: entro l'estate – dice – sara' definito per ogni singola amministrazione il quadro delle eccedenze del personale in servizio e, se alla fine non si troveranno alternative, l'unica strada rimarra' quella del licenziamento''. Aggiungendo: spero che capiscano tutti, anche i sindacati.

Ma non sembra trovare la 'comprensione' dei sindacati: e le prime a insorgere sono proprio le categorie della Cisl. ''Non e' agitando lo spettro del licenziamento che si puo' far crescere il livello di produttivita' della pubblica amministrazione – replicano Funzione pubblica e Scuola -. La licenziabilita' dei dipendenti pubblici e' un falso problema: le norme esistono e la disciplina anzi e' piu' rigida che nel privato. Sulla mobilita', in particolare, non abbiamo bisogno di 'capire': nella scuola ogni anno gestiamo attraverso contratti la mobilita' di migliaia di lavoratori''.

''Contro la 'svalorizzazione' del lavoro pubblico, e in mancanza di un progetto di rilancio della qualita' della pubblica amministrazione a favore dei cittadini, la Uil ha gia' realizzato uno sciopero generale – ricorda il sottosegretario confederale, Paolo Pirani -. Continueremo a contrastare, con determinazione, ogni politica che facesse gravare sui lavoratori pubblici i costi delle inefficienze e degli sprechi generati da scelte politiche dissennate''.

A Patroni Griffi che precisa come la riforma del mercato del lavoro sia solo il ''primo tempo'' di una partita che non sara' chiusa senza la delega per l'estensione delle nuove norme anche al pubblico impiego, la Cgil risponde poi dicendosi ''convinta che si debba ripartire dalla privatizzazione dei rapporti di lavoro nei settori pubblici. Ma dal ministro non sentiamo parlare del contratto nazionale – dice Rosanna Dettori, segretario generale della Fp-Cgil – che e' e resta il perno di un sistema privatistico. Se davvero questa riforma dovesse passare come una semplice delega al Governo, e la trattativa dovesse essere una formalita' che rettifica le scelte che l'esecutivo comunica preventivamente alla stampa, ne trarremo le dovute conseguenze''.

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