Paul Krugman, “la trappola dell’euro”

Paul Krugman, "la trappola dell'euro"
Paul Krugman, “la trappola dell’euro”

ROMA – Paul Krugman, “la trappola dell’euro” . E’ triste, ma l’euro che avrebbe dovuto saldare rapporti ed economie europee a una prospettiva di crescita comune si è trasformato nel pretesto per nuovi risentimenti e divisioni tra i paesi sottoscrittori. E’ la conclusione cui perviene il polemista di fama internazionale Paul Krugman dalle colonne del New York Times: l’euro si è trasformato in una “trappola”, dice il Nobel all’Economia, la cura dell’austerity in una gabbia, lo spettro della deflazione inchioda i tedeschi alle loro responsabilità per il mancato aggancio ai timidi segnali di ripresa.

Non nuovo a questo tipo di interventi (contro l’austerity, contro la politica economica tedesca, per la necessità di euro bond) Krugman riconosce di essersi sbagliato nel prevedere la fine dell’euro. Ma mentre consegna idealmente il titolo di eroe a Mario Draghi, non può ammettere che gli ottimisti avessero ragione visto che l’euro esiste ancora ma le riforme non hanno creato un posto di lavoro in più né spostato di un millimetro l’inerzia sulla crescita. Il problema oggi è la bassa inflazione ferma nell’Eurozona allo 0,7% a contrasto della quale le iniezioni di liquidità della Bce sono opportune quanto inadeguate.

Ciò che spaventa, qui, è il fatto che la faccenda sta assumendo i toni di uno scontro tra teutonici e latini, con l’euro — che avrebbe dovuto unificare gli europei — che invece li separa. Cosa sta accadendo? Si tratta in parte di stereotipizzazioni nazionalistiche: i tedeschi vigilano costantemente per scongiurare la possibilità che quegli scioperati del sud Europa intaschino il denaro da loro guadagnato con fatica. C’è però dell’altro: i tedeschi odiano l’inflazione, eppure (poiché la Germania sta vivendo un momento di boom, malgrado le altre nazioni europee registrino livelli di disoccupazione degni della Grande Depressione) se la Bce riuscisse a portare l’inflazione media europea attorno al due percento l’inflazione tedesca probabilmente andrebbe ben oltre il tre percento. Può sembrare ingiusto, ma è proprio così che l’euro dovrebbe funzionare. (Paul Krugman, New York Times)

 

 

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