Pensionati potranno avere incarichi pubblici: commissari, ricercatori o docenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 16:05 OLTRE 6 MESI FA
Pensionati potranno avere incarichi pubblici: commissari. ricercatori o docenti

L’articolo del Sole 24 Ore

ROMA – I pensionati potranno ricoprire incarichi dirigenziali pubblici, se saranno nominati commissari straordinari o sub-commissari, messi quindi temporaneamente al vertice di enti pubblici o su mandati specifici del governo.

I pensionati potranno anche avere incarichi di ricerca e di docenza, e potranno fare parte di commissioni d’esame ai concorsi e alle gare, o partecipare ad organi collegiali consultivi, come quelli delle scuole.

Ricapitolando: i pensionati potranno ricoprire l’incarico di commissari straordinari, subcommissari, ricercatori, docenti, membri di commissione d’esame e di organi collegiali consultivi.

Sono queste le eccezioni previste dal decreto legge “Madia” (Articolo 6 del D.l. 90 del 2014) in vigore dal 25 giugno, che riprende e precisa alcuni punti del divieto di affidare incarichi pubblici ai pensionati, stabilito dal governo Monti con il decreto legge 95 del 2012 (Articolo 5).

Nel decreto di due anni fa si vietava, scrive Davide Colombo sul Sole 24 Ore:

di conferire a pensionati incarichi dirigenziali o direttivi, di studio o di consulenza o, ancora, cariche di governo di amministrazioni, enti o società controllate nonché authority, compresa la Consob […] Un divieto […] che è stato facilmente aggirato con numerose nomine successive, non solo governative. Ora il nuovo Esecutivo è tornato sul punto con un orientamento rafforzato dalla volontà di realizzare una vera e propria “staffetta generazionale” nelle pubbliche amministrazioni, da realizzare anche con strumenti come il divieto del trattenimento in servizio, sul quale pure è attesa una circolare interpretativa.

Tra i divieti che dovranno rispettare tutte le amministrazioni la circolare interpretativa messa a punto a palazzo Vidoni comprende anche quelli per contratti d’opera intellettuale a pensionati. Ma non, per esempio, per altri tipi di contratti d’opera, come un caso di cui s’è occupata anche la Corte dei conti, di conferimenti d’incarico a un falegname in pensione da parte di un ateneo universitario per la realizzazione di un mobile. Possibili, inoltre, incarichi di carattere professionale, come per esempio quelli legati ad attività legale o sanitaria, a patto di non ricadere nei casi supergettonati di studio e consulenza.

La circolare è molto attesa dalle amministrazioni che, in queste settimane, hanno inviato numerosi quesiti alla Funzione pubblica. Ma offre un’interpretazione che dovrebbe proteggere la norma anche da eventuali ricorsi alla Consulta, visto che si escluderebbe la volontà di qualunque forma di discriminazione nei confronti dei pensionati. Obiettivo vero è evitare aggiramenti a un divieto con incarichi camuffati, in particolare di consulenza e studio, con cui di fatto si sono finora attribuiti incarichi direttivi.

Le nomine vietate sono quelle successive all’entrata in vigore del decreto e vale per tutti i pensionati, compresi quelli degli organi costituzionali, i quali ultimi si devono adeguare alle nuove norme nell’ambito dello loro autonomia.

Nella circolare si invitano le amministrazioni anche a non dare incarichi a persone prossime alla pensione, a meno di non optare per la gratuità. Una carta, quest’ultima, prevista dalla norma e che consente il superamento di tutti i divieti indicati solo a patto che, appunto, l’incarico sia gratuito, non più lungo di un anno e non sia prorogabile né rinnovabile”.