Ecco l’opzione migliore per l’uscita dal lavoro prima dei sessantasette anni: quando la pensione anticipata è senza requisito d’età.
Sia per le donne che per gli uomini, attualmente l’età anagrafica per andare in pensione di vecchiaia è fissata a sessantasette anni. A questo requisito anagrafico ne va aggiunto un altro: è necessario aver accumulato almeno vent’anni di contributi. Esistono tuttavia anche varie forme di pensionamento anticipato che, di norma, prevedono nuovi requisiti anagrafici e contributivi. Età e calcolo contributivo, ovviamente, mutano a seconda dei casi.
Ma vi sono anche forme di pensionamento anticipato che permettono un’uscita senza limiti anagrafici. E tali opzioni saranno sfruttabili ancora per tutto il 2024 e per il 2025. In generale, il lavoratore può scegliere fra canali diversi per richiedere il pensionamento prima del raggiungimento dei sessantasette anni. In molti casi, però, non decade il requisito anagrafico.
Con l’attuale Quota 103, per esempio, l’interessato può andare in pensione dopo aver compiuto sessantadue anni e con quarantuno anni di contributi. Ma la misura rivela numerose limitazioni rispetto al passato. Innanzitutto chi arriva alla pensione con Quota 103 prenderà molto meno di quanto previsto, per via del taglio implicato dal calcolo puramente contributivo della prestazione.
Inoltre, con Quota 103 non si può andare in pensione con un trattamento maggiore di quattro volte il trattamento minimo INPS valido nell’anno di domanda. Dallo scorso anno, poi, vige infatti il divieto di cumulo dei redditi da lavoro con i redditi da pensione: l’unica attività tollerata per arrotondare la pensione è quella di lavoro autonomo occasionale che non superi i 5.000 euro di reddito per anno solare.
La pensione anticipata senza requisito di età anche nel 2024 e nel 2025: quale opzione scegliere
Dopo che il Governo ha in pratica chiuso i canali disponibili per Opzione Donna e limitato fortemente la possibilità di accedere all’Ape Sociale (che permetteva di andare in pensione a sessantatré anni), molti lavoratori stanno rivalutando un canale di uscita molto criticato negli ultimi anni.
Per lasciare il lavoro senza rispettare alcun tipo di requisito anagrafico bisogna infatti aderire alla misura stabilita della Legge Fornero (Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, articolo 24), mai modificata negli anni. La Legge Fornero si rivolge a tutti quei lavorati che abbiano maturato una precisa anzianità contributiva. E come gli altri canali di uscita senza requisito anagrafico, può essere sfruttato solo a fronte di carriere lunghe: ci vogliono sempre oltre quarant’anni di contributi.
Verosimilmente, chi ha lavorato continuativamente per quarant’anni ha già raggiunto anche l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia o c’è molto vicino. Ma se così non fosse può davvero rivelarsi conveniente sfruttare la pensione anticipata ordinaria della Fornero. Secondo questo canale di uscita si può arrivare alla pensione con quarantun’anni e dieci mesi di contributi per le donne e quarantadue anni e dieci mesi per gli uomini.
Le donne sono dunque privilegiate, potendo scegliere di andare in pensione, dato che possono farlo un anno prima. Per gli uomini, gli anni contributivi scendono a quarantuno solo nel caso in cui siano dei lavoratori precoci (che hanno cominciato a versare prima dei diciannove anni). Altrimenti, bisogna riferirsi alla Quota 41, un’altra pensione anticipata senza requisito d’età, dove però l’uscita è aperta dopo quarantuno anni di contributi solo ad alcune categorie speciali.
I destinatari sono i disoccupati privi di NASpI da almeno tre mesi, i caregiver (coloro che hanno un parente stretto convivente e disabile grave da almeno sei mesi, gli invalidi al 74% almeno e coloro che hanno svolto un lavoro gravoso per sei anni almeno.