Proprio sul filo di lana, il Governo ha cambiato le regole sulle pensioni. Ecco cosa ci sarà di nuovo nel 2025
Con la rivalutazione degli importi delle pensioni per il 2025, si aggiornano anche le soglie minime necessarie per andare in pensione per chi rientra interamente nel sistema contributivo. Le nuove regole, introdotte con la legge di Bilancio 2024, definiscono parametri più stringenti ma includono alcune modifiche significative per rendere l’accesso alla pensione più equo.
Dal 2025 i coefficienti di trasformazione, che convertono il montante contributivo in pensione, subiranno un peggioramento. Questo significa che, nonostante l’adeguamento dell’Assegno sociale, sarà più difficile per i lavoratori raggiungere le soglie richieste.
Pensioni: le nuove regole nel 2025
I “contributivi puri” sono coloro che non hanno maturato contributi prima del 1° gennaio 1996, data in cui il sistema pensionistico italiano ha abbandonato il metodo retributivo per passare a quello contributivo. Per queste persone si applicano regole specifiche per il pensionamento, più restrittive rispetto a chi ha maturato almeno un contributo nel vecchio regime.
Questi lavoratori devono soddisfare requisiti legati non solo all’età e agli anni di contributi, ma anche all’importo della pensione maturata. Le regole si applicano principalmente a due opzioni di pensionamento:
- Pensione di vecchiaia (a 67 anni con 20 anni di contributi).
- Opzione contributiva della pensione anticipata (a 64 anni con 20 anni di contributi).
Nel 2025, chi intende andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi deve aver maturato un assegno pensionistico pari almeno a una volta l’importo dell’Assegno sociale. Questo requisito è stato abbassato rispetto al passato, quando la soglia era fissata a 1,5 volte l’Assegno sociale.
Grazie alla rivalutazione dello 0,8%, l’Assegno sociale per il 2025 è stato portato a 538,68 euro al mese (pari a 7.002,84 euro annui). Questa è la cifra minima che i contributivi puri devono raggiungere per poter smettere di lavorare.
Per chi sceglie di andare in pensione anticipata a 64 anni, i requisiti economici sono più severi rispetto alla pensione di vecchiaia. Nel 2025, la soglia minima per accedere a questa opzione è fissata a tre volte l’Assegno sociale, ossia 21.008,52 euro annui.
Tuttavia, per le donne con figli sono previste agevolazioni:
- Con un figlio: la soglia scende a 2,8 volte l’Assegno sociale (19.607,95 euro annui).
- Con almeno due figli: si abbassa ulteriormente a 2,6 volte l’Assegno sociale (18.207,38 euro annui).
Questi importi richiedono un montante contributivo elevato, stimato intorno a 410.000 euro per i lavoratori con almeno 40 anni di carriera e uno stipendio medio di 30.000 euro annui.
La legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcune semplificazioni per i contributivi puri, abbassando la soglia minima per la pensione di vecchiaia. Tuttavia, le nuove regole mantengono requisiti stringenti per chi sceglie la pensione anticipata, rendendo l’accesso alla pensione ancora impegnativo per molti lavoratori, specialmente quelli con carriere discontinue o redditi medio-bassi.