Donne in pensione a 62 anni e più tasse per gli autonomi

Pubblicato il 2 Dicembre 2011 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Donne in pensione non prima dei 62 anni, contributivo pro rata (cioè per i versamenti futuri) per tutti dal 2012, maturazione obbligatoria di almeno 20 anni di contributi per tutti i trattamenti, blocco della rivalutazione degli assegni sulla base dell’inflazione: sono solo alcune delle novità previdenziali introdotte dal neo-ministro Elsa Fornero.

Basta pensioni di anzianità: previsto il superamento integrale dei pensionamenti di anzianità attraverso l’introduzione di un sistema unico per i pensionamenti dei lavoratori, che verrà applicato gradualmente. La soglia di vecchiaia per gli uomini sarà portata a 66-67 anni. Per ottenere l’assegno bisognerà aver lavorato almeno vent’anni.

Una corsia preferenziale dovrebbe venire assicurata ai lavoratori impiegati in attività usuranti per i quali rimarrebbe in vigore il meccanismo della quota (età anagrafica più età contributiva) che da 94 lieviterebbe però a 97.  Probabilmente per gli otto milioni di lavoratori con la qualifica di operaio e “assimilati” il diritto di lasciare dopo 40 anni resterà.

Per le donne l’età pensionabile sarà innalzata a 62-62 anni per arrivare progressivamente nel 2016 o nel 2018 all’equiparazione della soglia di vecchiaia per gli uomini.

Dal 2012 arriverà il contributivo pro rata per tutti.  È la misura che porterà a compimento la riforma Dini del 1995. Dal 2012 i versamenti dei lavoratori saranno calcolati ai fini della pensione col meno vantaggioso metodo contributivo: l’assegno terrà conto di quanto effettivamente versato e della speranza di vita media al momento del pensionamento. Un metodo giù applicato a coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il ’95 o che a quella data avevano meno di 18 anni di servizio, i cui versamenti dal ’96 in poi vengono calcolati col contributivo. Escluse dalla riforma le casse dei professionisti, autonome per legge, ma il governo spingerà al massimo per ottenere che anche queste si adeguino

I lavoratori autonomi vedrenno probabilmente salire le loro aliquote contributive di 1 o 2 punti, con un’armonizzazione delle varie aliquote. Fornero vorrebbe colmare il gap tra il 33 per cento pagato dai lavoratori dipendenti e il 20-21 per cento di artigiani e commercianti versano il 20-21 per cento.

La riforma verrrà varata lunedì 5 dicembre insieme alla manovra. In tutto l’intervento sull’età pensionabile insieme al contributivo per tutti dovrebbe valere a regime oltre 15 miliardi, di cui 2-3 entro il 2014. Dallo stop parziale delle perequazioni arriverebbero 2 miliardi circa, il triplo nel caso di un blocco totale.