Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super

Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super

Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super
Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super

ROMA – Pensioni, 1400 ex sindacalisti la conservano super. E’ giusto che i sindacalisti distaccati alla Pubblica amministrazione conservino il privilegio di farsi accreditare contributi aggiuntivi extra dagli stessi sindacati facendo lievitare in modo ingiustificato le loro pensioni?

Il presidente dell’Inps Tito Boeri, confortato da un paio di sentenze della Corte dei Conti, ha deciso di ricalcolarle tutte, i sindacati si oppongono all’inevitabile taglio degli assegni, nel frattempo la pratica si è arenata nei meandri del ministero del Lavoro che si giustifica adducendo a scusante la mole di lavoro accumulata.

La questione riguarda 1400 trattamenti pensionistici di dipendenti pubblici in regime di distacco sindacale. Il meccanismo che consente loro di spuntare pensioni più alte si fonda appunto sui contributi previdenziali aggiuntivi (ma facoltativi, specifica Valentina Conte su Repubblica) in carico ai sindacati che finiscono nella cosiddetta “quota A”, la quota cioè riferita alla pensione maturata fino al 1992 calcolata con il metodo retributivo in base all’ultimo stipendio percepito.

Si capisce che accreditando questi contributi aggiuntivi in prossimità della pensione, la busta paga si gonfia artificialmente, rispetto a un comune mortale che vedrà calcolata la sua pensione solo in base ai contributi versati. Quei contributi aggiuntivi, secondo Boeri e la Corte dei Conti, non sono una parte di salario “fisso e continuativo”, andrebbero considerati salario accessorio e perciò versati nella “quota B”, dove con il calcolo contributivo sarebbero spalmati nel corso di dieci anni anziché ingrossare l’ultimo stipendio in “zona Cesarini”.

Per i sindacati non è così, la sentenza cui fanno riferimento Boeri e i magistrati contabili riguarda un caso particolare di una dipendente che ha sommato contributi da incarichi non fissi e non continuativi, ma il principio resta valido. Tanto più, dicono, che il Ministero del lavoro aveva dato parere negativo a una circolare dedicata dell’Inps. Come finirà? Intanto bisogna far uscire gli scartafacci dagli uffici del Ministero…

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