Pensioni, dal 2013 serve un anno in più di lavoro per prendere la stessa cifra

ROMA – Pensioni, nuovi coefficienti dal 2013: per avere la stessa pensione di chi è uscito entro il 2012, si dovrà lavorare un anno di più.

Se infatti negli ultimi cinque anni il coefficiente di trasformazione del montante contributivo per chi andava in pensione a 64 anni era di 5,432 dal 2013 per avere un coefficiente di calcolo simile bisognerà aspettare i 65 anni (5,435). Per chi si esce alla stessa età l’importo dell’assegno dal 2013 potrebbe diminuire del 2-3% .

I nuovi coefficienti, secondo la tabella riportata nella Gazzetta ufficiale del 24 maggio 2012, varranno tra i 57 e i 70 anni (fino al 2012 i coefficienti variavano tra i 57 e i 65 anni). I coefficienti tengono conto dell’aumentata aspettativa di vita (e quindi dei tempi piu’ lunghi previsti di permanenza in pensione) e si riducono di circa il 2-3% rispetto a quelli in vigore tra il 2008 e il 2012.

Per chi esce dal lavoro a 57 anni avrà un coefficiente di calcolo che scende dal 4,419% a 4,304%. In pratica solo le donne che scelgono di uscire prima accettando di avere tutta la pensione calcolata con il metodo contributivo dato che gli uomini che riescono ancora a uscire a questa età grazie alla pensione anticipata possono godere ancora del metodo retributivo perche’ hanno piu’ di 18 anni di contributi al 1995.

Chi uscirà dal lavoro l’anno prossimo comunque, anche scegliendo l’opzione contributivo, dovrà attendere i 3 mesi di aumento dell’aspettativa di vita. Chi uscirà a 62 anni avra’ un coefficiente del 4,940%, lo stesso di chi è uscito a 61 anni fino al 2012.

Probabilmente l’importo sarà solo lievemente più alto grazie all’aumento del montante contributivo dovuto a un anno in più di lavoro. Per avere un coefficiente del 5,620 (il più alto fino al 2012, applicato a chi usciva a 65 anni) ci vorranno 66 anni di età (5,624 il nuovo coefficiente). Ma dai 67 anni in poi il coefficiente di calcolo sale rapidamente fino ad arrivare a 70 anni al 6,541%. Si tiene conto infatti del fatto che uscendo dal lavoro a questa eta’ la pensione si percepirà per meno tempo (si tiene conto dell’attesa di vita a 65 anni) e l’importo erogato quindi potrà essere più alto.

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