Pensioni a 67 anni dal 2019, a meno che… La tentazione di rinviare l’adeguamento automatico

pensioni-67-anni
Pensioni a 67 anni dal 2019, a meno che… La tentazione di rinviare l’adeguamento automatico

ROMA – Pensioni a 67 anni dal 2019, a meno che… La tentazione di rinviare l’adeguamento automatico. Nonostante il no fermo del Ministro dell’Economia Padoan, il monito congiunto di Banca d’Italia e Corte dei Conti a non mandare all’aria il delicato equilibrio finanziario dei conti pubblici, l’adeguamento automatico dell’età pensionabile al crescere dell’aspettativa di vita (5 mesi) fissato nel 2019 potrebbe subire un rinvio. Come, nemmeno troppo sotto sotto, sperano tutte le forze politiche. Elettoralmente parlando, alzare l’età per andare in pensione è un tema sensibilissimo, il desiderio recondito è quello che a occuparsene sia il prossimo governo.

Quindi, si lavora per scongiurare l’aumento a 67 anni dell’età pensionabile (ora è a 66 e 7 mesi). Ma se qualcosa si deve fare va fatto adesso: serve una norma, un decreto  del ministero, anche un emendamento alla legge di bilancio, comunque entro la fine di novembre. Al di là dell’opportunità politica (da Bruxelles sarebbe ovviamente visto come un segno di allentamento del rigore nei conti pubblici) un provvedimento-ponte per rinviare la decisione alla prossima primavera è obbligatorio.

È vero che rinviare la decisione al dopo elezioni consentirebbe di intervenire in tempo per la scadenza fissata nel 2019. E avrebbe anche il vantaggio di lasciare in piedi tutte le ipotesi: un aumento a 67 anni per tutti; un aumento più contenuto (66 e 10 mesi) per tutti; uno stop all’aumento ma solo per chi svolge le cosiddette attività gravose, come le maestre d’asilo o gli infermieri. Non sarebbe per forza una marcia indietro. Ma, almeno a Bruxelles, sarebbe considerata senza dubbio una mossa preparatoria. (Corriere.it)

Gestione cookie