Pensioni, allarme Ue: insosteniblie la situazione dell’età

Bruxelles lancia l’allarme sulle pensioni in Europa: la crisi economica e finanziaria ha peggiorato la situazione sul fronte della sostenibilità dei sistemi previdenziali e, viste le attuali tendenze demografiche, la situazione è oramai diventata ”insostenibile”.

Il rischio è che si deteriori irrimediabilmente il livello delle pensioni future, oppure che la spesa previdenziale aumenti ”in maniera incontrollata”. Per questo serve innanzitutto un innalzamento generalizzato dell’età di pensionamento. Il monito della Commissione Ue – che oggi ha presentato un Libro verde sul futuro delle pensioni nel Vecchio Continente – è rivolto a tutti i Paesi.

”Ogni Stato membro deve affrontare le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, Italia compresa”, ha esortato il commissario Ue agli affari sociali, Laszlo Andor, che però ha lodato ”i Paesi che hanno agito prima della tempesta, prima che la crisi arrivasse, rafforzando i propri sistemi pensionistici e le proprie finanze pubbliche”. Tra questi c’è di sicuro il Belpaese, che con le riforme fatte dall’inizio degli anni ’90 in poi – e i grafici della Commissione Ue lo dimostrano – ha stabilizzato l’andamento della spesa pensionistica, aggredendo la pericolosa ‘gobba’ all’orizzonte.

Ma la spesa resta comunque elevata e nessuno – è il messaggio di Bruxelles – può permettersi di rilassarsi o di non fare nulla. ”L’attuale situazione è complessa e seria”, ha insistito Andor, sottolineando come sia ”urgente agire subito. Agire – ha aggiunto al di la del contesto di una immediata necessità finanziaria”.

Una priorità assoluta per la Commissione Ue è quella di alzare l’età pensionabile. I dati della Commissione Ue parlano chiaro: attualmente in Europa (dove l’età pensionabile media è di 61,4 anni) ci sono quattro persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni over 64, mentre entro il 2060 il rapporto sarà di due a uno.

Ma alzare l’età non basta. Il commissario Andor ha ribadito il suo no alla pratica dei prepensionamenti, soprattutto in questa fase: ”I pensionamenti anticipati – ha sottolineato – non sono buona soluzione per affrontare le difficoltà e le sfide che abbiamo di fronte”. Bruxelles auspica inoltre che nel quadro di un rafforzamento della governance economica a livello di Eurozona e di Ue ci sia spazio anche per un maggior controllo sui sistemi previdenziali dei vari Paesi. Perchè l’attuale quadro di vigilanza – si denuncia nel Libro verde – ”appare frammentato e incompleto”.

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