Pensioni. Anticipo a meno soldi, Boeri (Inps) relaziona a Renzi e Padoan

Pensioni. Anticipo a meno soldi, Boeri (Inps) relaziona a Renzi e Padoan
Pensioni. Anticipo a meno soldi, Boeri (Inps) relaziona a Renzi e Padoan

ROMA – Pensioni. Anticipo a meno soldi, Boeri (Inps) relaziona a Renzi e Padoan. Si stringe sulla proposta dell’Inps sulla previdenza (e assistenza), per consentire innanzitutto una maggiore flessibilità in uscita dopo l’eccessiva – come è stata giudicata da più parti – rigidità introdotta con la riforma Fornero che ha innalzato l’età pensionabile. La proposta viene sottoposta all’attenzione del governo prima di essere presentata “in questi giorni” e, viene sottolineato, “non è chiusa”.

Il presidente dell’Istituto, Tito Boeri ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, considerato l’impatto sui conti pubblici da valutare.

La flessibilità – ha spiegato – deve avere un impatto neutro dal punto di vista attuariale, perché solo così la maggiore spesa sarà sostenibile anche rispetto ai vincoli che derivano dalla politica di bilancio monitorata dall’Unione europea e che consentono dei margini in situazioni economiche avverse

L’Inps intanto è impegnata a fotografare, a “documentare”, lo stato dell’arte, fotografia che dovrebbe essere resa ‘sistematica’. I tempi per presentare il documento restano quelli indicati e cioè, viene sottolineato, fine giugno, inizio di luglio. L’occasione ufficiale è quella della relazione annuale dell’Inps, l’8 luglio. Al centro c’è il principio della flessibilità in uscita, guardando al sistema contributivo.

“Il contributivo ci consente flessibilità, perché non usarlo?”, ha ripetuto più volte Boeri sottolineando che se si decide di far uscire le persone prima “le pensioni devono essere più basse” altrimenti il maggiore costo per la finanza pubblica “graverà sui giovani” e questo va assolutamente evitato. Così come ha sempre insistito sul fatto che ci sono anche pensioni molto alte “non giustificate” dai contributi versati: situazioni messe in evidenza nella sezione ‘Porte aperte’ avviata dall’Inps stesso.

Altro punto più volte rimarcato dal presidente dell’Istituto è quello di offrire un aiuto contro la povertà in particolare per la generazione tra i 55 e i 65 anni. Il luogo deputato per la riforma del sistema previdenziale, si sottolinea in ambienti di governo, sarà comunque la legge di stabilità e a decidere sarà l’esecutivo – viene ripetuto – insieme al Parlamento.   Il governo, insomma, per ora sta alla finestra, anche perché di qui all’autunno c’è tempo per far maturare il dibattito, che potrà essere arricchito grazie ai dati dell’Inps.

“Vogliamo passare da un Paese che subisce le riforme sull’onda dell’emergenza, modello Grecia, ad un Paese che in piena consapevolezza sceglie cosa vuole e come attuarlo”, assicura il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, sottolineando che per avere consapevolezza è necessario avere “una conoscenza non frammentaria” dell’intera materia. Boeri ha intanto già convocato i sindacati dei pensionati per giovedì 9 luglio, dopo che Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil avevano richiesto un incontro anche per definire un nuovo protocollo di relazioni sindacali.

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