Pensioni, cosa cambia: adeguamento costo vita e contributo solidarietà

Pensioni, cosa cambia: adeguamento costo vita e contributi solidarietà
Pensioni, cosa cambia: adeguamento costo vita e contributi solidarietà

ROMA –  Adeguamento al costo della vita per le pensioni sotto i 3mila euro e contributo di solidarietà per le pensioni d’oro” che superano i 90mila euro l’anno e che sarà tra il 6% e il 12%. Queste solo alcune delle misure presentate nel maxiemendamento alla legge di Stabilità da parte del governo guidato da Enrico Letta.

Enrico Marra sul Corriere della Sera riporta tutte le novità contenute nel maxiemendamento. A partire dal 2014 inizierà l’adeguamento al costo della vita delle pensioni, con aumenti intorno all’1.5%, spiega Marro:

“Per il 2014 l’aumento dovrebbe aggirarsi intorno all’1,5%, stima di aumento dei prezzi nel 2013 fatta dall’Istat e dal governo nella nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza). Fin dall’inizio l’adeguamento non è stato riconosciuto al 100% per le pensioni di importo elevato, con soglie che sono cambiate di anno in anno. La stretta più forte fu decisa con il decreto Salva Italia del governo Monti, che stabilì sia per il 2012 sia per il 2013 la perequazione al 100% solo alle pensioni di importo fino a tre volte il minimo (1.441,59 euro lordi al mese, nel 2012), abolendola sulle pensioni di importo superiore”.

Gli scatti nel triennio 2014-2016 saranno limitate alle pensioni che raggiungono da 3 a 6 volte il minimo:

“L’adeguamento al costo della vita sarà quindi del 100% per i trattamenti fino a tre volte il minimo (1.486,29 euro lordi al mese). Per quelle fra 3 e 4 volte il minimo (1.486,29 — 1.981,72 euro) la rivalutazione sarà del 90% «con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi». Sempre sull’intero importo, l’aumento sarà del 75% per le pensioni fra 4 e 5 volte il minimo (1.981,72 — 2.477,15 euro lordi) e del 50% su quelle fra 5 e 6 volte il minimo (2.477,15 — 2.972,58 euro lordi) mentre sulla parte eccedente 6 volte non ci sarà alcun aumento”.

Il contributo di solidarietà resta in vigore per i fondi speciali:

“È ancora in vigore, invece, il contributo di solidarietà fissato da Monti per i pensionati dei fondi speciali: Trasporti, Elettrici, Telefonici, Volo, ex Inpdai. Il prelievo oscilla tra lo 0,3% e l’1% della pensione in base agli anni di contribuzione versati prima del 1996. Sono escluse dal contributo le pensioni fino a 5 volte il minimo”.

Dopo che la Consulta ha definito incostituzionale il contributo di solidarietà delle pensioni d’oro stabilito nel decreto Salva Italia di Mario Monti, Letta presenta un nuovo contributo nel maxiemendamento per finanziare un sussidio a favore dei più poveri:

“Il contributo è fissato nel 6% per la parte di pensione compresa fra 14 e 20 volte il minimo (90.168 — 128.811 euro lordi annui), che sale al 12% sugli importi fra 20 e 30 volte il minimo (128.811 — 193.217 euro lordi annui) e al 18% sulle quote oltre 30 volte. In tutto, le pensioni colpite dal nuovo contributo di solidarietà sono, secondo i dati Inps, 29.554. Si tratta di assegni superiori a 6.936 euro lordi al mese. Di questi, 6.805 sono maggiori di 9.908 euro lordi al mese (20 volte il minimo) e appena 1.344 superano i 14.863 euro lordi al mese (30 volte il minimo)”.

C’è stata poi la proposta di un prelievo del 10% per le pensioni superiori ai 3.500 euro lordi al mese:

“Un economista e parlamentare vicino a Matteo Renzi come Yoram Gutgeld propone un prelievo del 10% sulle pensioni maggiori di 3.500 euro lordi al mese che frutterebbe 3,3 miliardi l’anno, ma altri economisti come Tito Boeri e Tommaso Nannicini hanno calcolato che, anche con un prelievo progressivo (2-15%), al massimo si potrebbe ottenere un miliardo. Le pensioni sopra 3.367 euro lordi al mese sono infatti solo 397.128 su un totale di 23,4 milioni”.

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