Pensioni. Esodati, salvaguardia per altri 32.100, compresi i “cessati” (a tempo)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2014 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni. Esodati, salvaguardia per altri 32100, compresi i "cessati" (a tempo)

Pensioni. Esodati, salvaguardia per altri 32100, compresi i “cessati” (a tempo)

ROMA – Pensioni. Esodati, salvaguardia per altri 32100, compresi i “cessati” (a tempo). Il Governo allarga le maglie delle salvaguardie per gli esodati, ci sarà un anno di tempo in più per accedere alle tutele e non restare senza stipendio e pensione. Spostando la scadenza dal gennaio del 2015 allo stesso mese del 2016 si amplierà anche la platea dei beneficiari: i conti fatti dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlano di “32 mila e 100” persone in più, di cui circa 24 mila recuperate dai vecchi interventi, tutte posizioni non sfruttate, per cui non è giunta domanda, mentre 8 mila sono quelle completamente nuove.

Tutela anche per i “cessati” (contratti a tempo). Inoltre rientreranno nelle tutele anche i lavoratori con contratto a tempo determinato, i cosiddetti cessati. In tutto i salvaguardati salirebbero così a quota 170 mila, a fronte dei 162 mila previsti dai 5 interventi già fatti (42.430 pensioni liquidate, stando all’ultimo rapporto Inps aggiornato a maggio).

Intervento strutturale in autunno. Ma non finisce qui: la questione si riaprirà in autunno. Infatti Poletti, annunciando il nuovo intervento, il sesto, sottolinea anche come si stiano valutando possibili “interventi strutturali” da inserire nella legge di stabilità per dare risposta “alle tante diverse situazioni, non definibili tecnicamente come esodati” ma che comunque si rivolgono a quanti perdendo il lavoro sono rimasti a secco, privi di stipendio, ammortizzatori e pensione.

Intanto la proposta del ministro, presentata in commissione Lavoro alla Camera, dovrebbe approdare nell’Aula di Montecitorio mercoledì 2 luglio, sotto forma di emendamento al testo unitario messo a punto dalla commissione guidata da Cesare Damiano. L’esponente democratico dà un giudizio positivo al progetto dell’esecutivo, evidenziando come la direzione sia quella ”giusta”, tuttavia, avverte: “Nella legge di stabilità bisognerà trovare la soluzione strutturale”.

Superare la legge Fornero: quota 100 e uscita a partire da 62 anni. D’altra parte, sempre dal Pd, Patrizia Maestri e Antonella Incerti, chiedono al ministro di “affrontare in modo definitivo la questione, attraverso una modifica strutturale della legge Fornero“. Dalla commissione sono in particolare arrivati due suggerimenti: quota 100 e flessibilità in uscita, a partire dai 62 anni. Tutte ipotesi che, spiega Poletti, saranno prese in analisi nell’ambito della legge di stabilità.

Ma, precisa il ministro, si seguirà un principio chiaro: l’attenzione sarà dedicata “alle situazioni più problematiche”, tra cui i casi eclatanti degli insegnanti ‘quota ’96’ o dei macchinisti delle ferrovie. Per ora però sul tavolo c’è esclusivamente l’intervento dedicato agli esodati ‘classici’, un’ulteriore salvaguardia che viene bollata con scetticismo dall’opposizione: il M5s parla di “un’ennesima presa in giro”, la Lega Nord di una montagna che “ha partorito un topolino”. Sulla stessa linea Sel, secondo cui il governo ha così “cancellato un anno di lavoro della Commissione”. E Forza Italia bolla la misura come “una pezza a colore”. Più generosi sono stati invece i commenti dei sindacati, la Uil definisce l’azione importante e la Cgil la giudica positivamente, anche se entrambe le organizzazioni insistono sulla necessità di risposte strutturali.