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Pensioni fa rima con illusioni: italiani credono arrivi a 60 anni e sia 80% del reddito

di Alessandro Camilli |4 Maggio 2021 9:08

Pensioni fa rima con illusioni: italiani credono arrivi a 60 anni e sia 80% del reddito (Foto d'archivio Ansa)

Pensioni nella testa degli italiani fa rima con illusioni. La prima illusione riguarda l’età in cui si pensa di andarci in pensione: solo il 18 per cento sa che l’età pensionabile è fissata a 67 anni. E, se lo sanno, gli italiani tendono a pensare che questa data di legge non riguardi loro, che sia insomma una data astratta, non concreta e comunque valida eventualmente per altri e non per se stessi.

Pensioni, quando si vorrebbe andare in  pensione?

A venti anni d’età si tende a fissare il momento del non se ne può più di lavorare già a 55 anni. A trenta anni di età si fissa l’addio al lavoro a 60 di anni. Comunque il 76% di noi è convinto che andrà in pensione prima di quando realmente ci andrà. Il 32% si fa uno sconto immaginario di 5 anni sull’effettiva età pensionabile, il 26% si aumenta lo sconto e lo porta a 6 anni, il 17% addirittura si pratica uno sconto di dieci anni. Dunque, non a 67 anni ma a 62 o 61 o 57: a queste età tre italiani su quattro si aspettano di andare in pensione.

Con quanto ci si aspetta di andare in pensione?

Chi guadagna mille euro si aspetta la pensione sia di 995 euro (questa la media delle aspettative). Chi ha un reddito di duemila euro mensili aspetta la sua pensione sia di 1.200 euro. Invece chi ha reddito da lavoro da tremila euro ne attende dalla pensione 2.482. Sconosciuta o quasi nella pubblica opinione la geografia reale dei redditi da pensione che andrà ad oscillare intorno al 60% dello stipendio percepito quando si era al lavoro.

Pensioni illusioni porta pensare ci pensa lo Stato

Pensioni illusioni doppie: sia quella sul quando dove i più tra gli italiani si auto praticano lo sconto di circa 6 anni sulla vera età pensionabile, sia quella sul quanto dove i più immaginano assegni pensioni pari a più di due terzi del reddito da lavoro mentre la pensione reale sarà pari a poco più della metà. Doppia illusione che porta i più alla terza: che comunque ad accorciare i tempi per andare in pensione ci pensi la politica (votata per questo) e che a portare le pensioni all’80% dello stipendio ci pensi alla fine lo Stato.

Lo Stato che dunque paga il costo dello sconto sull’età e dell’adeguamento di importo. Delle tre la terza illusione è la peggiore, infatti riduce ai minimi termini la propensione a farsi una pensione integrativa e suddivide di fatto gli italiani in lobby forti che fanno pagare (finché dura) il conto allo Stato e lobby deboli che…si disilludono prima.

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