Il 71,9% dei pensionati italiani nel 2008 ha preso meno di mille euro mensili. Sono oltre 8 milioni i pensionati che ricevono un assegno da poveri (che consente cioè una spesa inferiore a 1.000 euro al mese), quasi la metà dei 16,8 milioni di pensionati totali che si contano in Italia. Secondo le statistiche dell’Istat infatti, circa 3,6 milioni di lavoratori a riposo (pari al 21,4% del totale) percepiscono una o più prestazioni pensionistiche per un importo complessivo inferiore a 500 euro al mese ed altri 4,7 milioni (il 27,7% del totale) ricevono assegni compresi tra i 500 e i 1.000 euro.
Considerando che la soglia di povertà relativa al di sotto della quale l’Istat considera l’individuo povero è quella di una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), si può dedurre che, se la pensione rappresenta l’unica entrata, i pensionati poveri sono circa 8,3 milioni.
La spesa per le pensioni nel 2008 ha raggiunto quota 241,1 miliardi di euro, con un aumento del 3,5% rispetto al 2007. Comunica ancora l’Istat, precisando che la spesa ha raggiunto il 15,38% del Pil.
Pensionati giovani. Quanto all’età di coloro che sono fuori dal ciclo produttivo e ricevono un assegno dallo stato, emerge che oltre il 30% (il 30,3%) ha meno di 64 anni, quindi al di sotto della soglia che ora anche l’Europa pone come inderogabile all’Italia sia per gli uomini sia per le donne, almeno nel settore pubblico. L’Istat precisa inoltre che a fine 2008 il 69,9% dei beneficiari dei trattamenti pensionistici risultava avere più di 64 anni, mentre il 26,6% aveva un’età compresa tra i 40 e i 64 anni e il 3,7% ha meno di 40 anni.
Codacons: i pensionati più poveri d’Europa. I dati relativi alle pensioni diffusi oggi dall’Istat “dimostrano chiaramente come i pensionati italiani siano i più poveri d’Europa”. Lo afferma il Codacons, denunciando che “la metà dei pensionati italiani vive sotto la soglia di povertà”.
“Sul fronte pensionistico, siamo il fanalino di coda dell’Europa – afferma il presidente, Carlo Rienzi – Non solo gli importi percepiti da quasi la metà dei pensionati rappresentano una miseria, e non consentono una vita dignitosa, ma addirittura sulle pensioni italiane grava una pressione fiscale ben più alta rispetto a quella di altri paesi europei”.
Il Codacons ricorda che in Italia, a parità di imponibile, l’importo di una pensione al netto delle tasse è inferiore del 15% rispetto a Francia, Spagna e Germania, paesi dove non esiste tassazione sulle pensioni, mentre in Gran Bretagna la pressione fiscale è minima e di circa l’1,6%. “Possiamo affermare senza dubbio che la metà dei pensionati italiani vive in condizioni di povertà – prosegue Rienzi – un dato che rappresenta una vergogna in un paese civile come l’Italia”.
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