ROMA – Pensioni d’oro: sono quelle che durano da più di 25 anni, che vengono incassate da più di 25 anni. Pensione d’oro è quella per cui alla fine del mese arriva sotto forma di assegno pensionistico qualcosa o molto di più di quello che si è versato come contributo. Allora le pensioni d’oro, più d’oro di tutte, d’oro zecchino sono quelle in cui il pensionato sta in pensione una vita. E non è un modo di dire.
In Italia ci sono circa cinque milioni di pensioni che hanno il dna previdenziale, la legittimità previdenziale, l’equità previdenziale dei vitalizi degli ex parlamentari. Già, assegni a fine mese sganciati sia dall’età in cui si percepiscono sia dall’età contributiva, dai contributi versati. Ma i vitalizi dei parlamentari giustamente fanno innervosire e li si vuole baraccare a furor di popolo. I vitalizi del popolo invece nessuno li vuole vedere, tanto meno toccare. Sono vitalizi, privilegio. Ma sono del popolo e quindi…
Dati Inps, dati ufficiali e poi…non è che non si sappia. E’ che non si dice. In Italia 758.372 persone sono in pensione, prendono la pensione da 37 anni. Sono quindi andati in pensione tra i 45 e 55 anni d’età (anche qualcosa in meno). Tra questi quelli che lavoravano nel settore privato stanno in pensione in media da 38 anni, quelli nel settore pubblico da 41 di anni. Qualcuno paga da 37 anni in media la pensione a a questi 758 mila e passa italiani in carne e ossa. Qualcuno, non certo loro stessi.
In Italia tre milioni e ottocentomila e seimila e 297 spicci…quasi quattro milioni di italiani sono in pensione, prendono la pensione da più di 25 anni. Sono quindi andati in pensione intorno ai 55 anni al massimo. tanti di loro molto prima. Sono il 24 per cento di tutti i pensionati quelli che prendono la pensione da almeno un quarto di secolo.
In Italia 948mila pensioni assistenziali pagate a beneficiari che la incassano da minimo 25/massimo 37 anni.
Tutti insieme fanno circa cinque milioni di pensionati. Cinque milioni, non casi isolati. Cinque milioni, un popolo. Un popolo che prende la pensione da almeno 25 anni. Perché è andato in pensione, grazie a leggi compiacenti e clientelari, quando declinava i 40, massimo cinquanta anni. Un popolo che prende una pensione d’oro perché di certo più grande in soldi di quanti il pensionato ex lavoratore ne abbia mai versati in contributi, lui e la sua azienda o amministrazione.
Perché possa esistere una pensione, perché pensione ci possa essere, perché sia assicurato reddito agli anziani che escono dal lavoro, occorre infatti che siano…anziani. E occorre, matematicamente, indubbiamente occorre che il pensionato stia in pensione e percepisca pensione al massimo per 25 anni e non più. Ovvio, naturale, equo: vita media sopra gli ottanta anni, pensionamento sopra i 60 anni. La cifra dell’equilibrio In gergo equilibrio attuariale) è 25. Appunto i 25 anni in cui si prende pensione. Oltre è vitalizio, privilegio, anche se di popolo.
Privilegio regalato, vitalizi regalati a milioni di italiani da governi e leggi compiacenti e clientelari. Come compiacente e clientelare è la legge quota 100 che rimanda gli italiani in pensione a 62 anni, riabbassa l’età pensionabile e rende più facile e possibile aspirare, raggiungere il privilegio di una pensione che dura 25 anni e più, una vita.