Pensioni d’oro e Consulta. Giorgia Meloni dichiara guerra: “Tetto di 5mila euro”

Pensioni d'oro e Consulta. Giorgia Meloni dichiara guerra: "Tetto di 5mila euro"
Pensioni d’oro e Consulta. Giorgia Meloni dichiara guerra: “Tetto di 5mila euro”

ROMA – Pensioni d’oro e Consulta. Giorgia Meloni dichiara guerra: “Tetto di 5mila €”. Giorgia Meloni si è autoproclamata paladina della lotta alle pensioni d’oro. Il suo nemico si chiama Corte Costituzionale, i cui giudici hanno affossato ogni tentativo di prelievo perché incostituzionale. Intervistata da Luca De Carolis per Il Fatto Quotidiano spiega i termini della sua battaglia per abolire tutte le super pensioni, a partire dai 5 mila euro in su (288 mila i titolari) per recuperare almeno 14 miliardi. Prima però deve piegare la resistenza degli ermellini, ai quali restituisce l’accusa di violare la Carta Costituzionale nel momento in cui ogni volta che eleggono il Presidente scelgono invariabilmente il più anziano per consentirgli una pensione più sostanziosa.

“Sono i guardiani della Carta, dovrebbero dare l’esempio. E invece ignorano sistematicamente una norma della Costituzione, guadagnandosi benefit e pensioni più ricche”. Giorgia Meloni, deputata e co-fondatrice di Fratelli d’Italia, ha scritto sul tema anche al presidente della Repubblica. Onorevole, nella sua lettera a Napolitano parla di possibile “elusione” della Carta da parte della Consulta. “L’articolo 135 stabilisce che la Corte elegge tra i suoi membri il presidente, che rimane in carica per un triennio. Per prassi consolidata viene scelto sempre il più anziano, che rimane in carica pochi mesi e poi va in pensione. E ciò gli permette di ottenere un trattamento pensionistico e un’indennità superiori a quelle maturate prima che diventasse presidente”. (Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano)

Insomma, il quadro dipinto da Giorgia Meloni è chiaro: i togati difendono le pensioni d’oro perché sono essi stessi dei pensionati d’oro. Quanto al cosiddetto contributo di solidarietà, che secondo i giudici lede l’articolo 3, perché discriminatorio di una sola categoria, Meloni rileva la capziosità della distinzione tra redditi e pensioni, visto che proprio la Corte aveva definito illegittimo anche il prelievo sui maxi-stipendi del settore pubblico. Quanto alla proposta complessiva, quella immaginata sarebbe una cura davvero choc:

In agosto ho presentato una proposta di legge: prevede un tetto massimo di 5 mila euro alle pensioni. Se qualcuno ha versato contributi che giustifichino una cifra superiore, si può ritoccare. Altrimenti il tetto è quello. Perché proprio 5 mila euro? Perché è una cifra dieci volte superiore alle pensioni minime […] Mi pare che sia sufficiente per vivere tranquilli.

 

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie